De Rossi rilancia e resta alla Roma

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Il Corriere dello Sport (R.Maida) – Daniele De Rossi è un romano speciale. Forse perché è nato in riva al mare, è incuriosito dall’orizzonte e cerca di scrutarlo in cerca di ispirazioni, senza negarsi l’ignoto. E si prepara a vivere in maniera molto diversa il distacco dalla Roma rispetto al fratello di spogliatoio Totti. Tutto avverrà serenamente, senza polemiche e senza traumi.

STO – Contrariamente alle tentazioni delle ultime settimane, quando era piuttosto abbattuto per il quinto infortunio allo stesso muscolo dello stesso polpaccio nel giro di un anno e mezzo, De Rossi ha deciso di onorare il contratto e di restare a Trigoria almeno fino al 2017. Nel corso della prossima stagione poi deciderà cosa fare, a seconda di quello che gli verrà offerto dalla società. Potrebbe chiudere la carriera nella Roma o assecondare l’idea di un finale esotico, negli Stati Uniti che sono una delle sue mete preferite per le vacanze oppure al Boca Juniors, una delle squadre per cui faceva il tifo da bambino.

LAVORO E SUDORE – De Rossi è rimasto sorpreso, come i suoi compagni, di essere entrato nell’ultimo minuto di recupero di Roma-Inter. Non provava questa esperienza dai tempi in cui, giovanissimo, si stava affacciando alla prima squadra. Ma non è arrabbiato con Spalletti, a cui è legato da un rapporto di stima reciproca, né intende creare problemi nel rush finale che può garantire alla squadra un posto in Champions. In altri tempi – come accadde nel breve periodo di Zeman – avrebbe fatto valere la sua personalità e il suo ruolo di leader, ritenendo di meritare un trattamento tecnico differente. In questo caso invece ha deciso di rispondere sul campo, in silenzio, allenandosi con maggiore impegno del solito. In primo luogo per ritrovare la forma fisica ottimale. E poi per recuperare il posto da titolare, momentaneamente lasciato a Keita. Il paradosso è che Keita, tornato al centro della Roma dopo il suo, di infortunio, è più anziano di tre anni e ha già comunicato ai dirigenti che non rinnoverà il contratto (si trasferirà in Qatar).

VINCOLO – De Rossi invece non ha comunicato niente perché non ha novità da annunciare. Resterà a Roma. C’entra il piacere di viverla, tanto più nell’anno in cui abbraccerà il terzo figlio. Ma c’entra anche un legittimo e dichiarato interesse economico che riporta a un’intervista di due anni fa («Sono il più pagato della serie A. Sei milioni e mezzo a stagione (…). Gioco per chi mi dà più soldi. C’è un mercato, c’è un valore, non rubo»). Difficile rinunciare a un contratto del genere, anche per una sola stagione in più. Non esistono mercati disposti a proporgli una cifra del genere, nemmeno fossero Cina o Medio Oriente. E di sicuro non troverebbe tanta grazia negli Stati Uniti o in Canada, dove Giovinco ha strappato un ingaggio da 7,1 milioni di dollari lordi, che al netto fanno meno di 5 milioni di euro. Ancora più difficile sarebbe monetizzare un eventuale trasferimento a Buenos Aires: Carlos Tevez, per tornare nel suo Boca, ha accettato uno stipendio da 1,8 milioni.

RISCATTO – Tutto è rimandato al 2017 allora. Con tanti scenari possibili. De Rossi è convinto di poter dare ancora molto alla Roma. E nella prossima stagione, visto che ormai sembra fuori dai giochi per l’Europeo, conta di riavere considerazione dal nuovo ct della Nazionale. Anche a 33 anni, con un polpaccio capriccioso, De Rossi non si adagia. Semmai si rimette in gioco, sempre guardando il mare.

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