De Rossi tra presente e futuro: «Penso solo al bene della Roma»

Corriere della Sera (G.Piacentini) – Il gol su rigore realizzato a Palermo ha un valore storico per Daniele De Rossi. Non solo perché ha consentito all’Italia di superare l’Albania (il 2-0 è stato segnato da Ciro Immobile) e di continuare la volata con la Spagna per il primo posto nel girone di qualificazione ai prossimi Mondiali, ma anche perché ha fatto cifra tonda: 20 in nazionale, raggiungendo il Paolo Rossi e diventando il centrocampista più prolifico della storia azzurra. De Rossi, come «Pablito», ha un Mondiale in bacheca, ma punta a fare meglio. Negli ultimi anni, anche tra i tifosi della Roma, c’è chi ne ha decretato la fine anticipata della carriera. De Rossi, invece, è ancora un uomo importantissimo per Ventura, che gli ha affidato le chiavi della squadra. A quasi 34 anni, con 111 presenze (una in meno rispetto a Dino Zoff), DDR punta dritto al suo quarto Mondiale, quello del 2018. Manca poco più di un anno e il paradosso è che Daniele è quasi certo di andare in Russia, ma ancora non ha la certezza di farlo con la maglia della Roma sotto a quella azzurra. Il suo contratto scade a giugno, negli ultimi tempi c’è stato più di un contatto per discutere del prolungamento per altri due anni, più o meno alla metà dell’ingaggio attuale (2.5 milioni netti contro gli oltre 5).

Il discorso è avviato, ma manca la fumata bianca. Daniele sull’argomento fa muro e a chi gli chiede una previsione sul futuro suo e di Francesco Totti (che da Fiorello ne aveva anticipato il gol contro l’Albania) risponde: «Una certezza c’è: tiferemo per la Roma nella prossima stagione e per tutta la vita. È una cosa che abbiamo dentro, che ci ha contraddistinto da prima ancora che indossassimo questa maglia. E sarà così per sempre». Daniele si lancia poi in un avviso ai naviganti che, dentro e fuori Trigoria, in questo periodo così delicato, mettono gli interessi personali davanti a quelli della Roma: «Dobbiamo sperare sempre per il bene di questa squadra, che per noi è tutto. Penso di poter parlare anche a nome di Francesco: la Roma è il bene primario e non dobbiamo dimenticarlo mai». Di certo nella Roma c’è un’anomalia: allenatore, capitano (nelle ultime ore si è parlato di un possibile interesse per Totti da parte del Beijing Guoan e dello Shanghai Shenhua, pronte a offrirgli un ricchissimo contratto biennale) e vice sono in scadenza di contratto. Ci dovranno pensare James Pallotta e i dirigenti italiani. La Roma deve programmare in fretta il suo futuro e, per farlo, non può prescindere dagli uomini più importanti.

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