De Rossi: «Il mio futuro non sarà mai legato ad una questione economica»

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Il Messaggero (U.Trani) – Una vita da mediano: 15 anni dall’esordio, la fascia di capitano al braccio e 4000 tifosi come lui al Castellani. Il passato come il presente: è il pieno d’amore per la Roma. Il futuro, invece, è tutto da decidere. Sono i paradossi di Daniele De Rossi che con la maglia giallorossa non ha mai vinto lo scudetto. Nell’ultimo successo, nel 2001, i primi passi verso la prima squadra. In lotta, come oggi, sempre contro la Juve, che lo ha chiamato, perché lì ha tanti amici e lui è a scadenza di contratto. «Sono quindici anni che sono qui e sono felice. Spero che ci siano altri traguardi da raggiungere. Io ci metto anima e corpo affinché succeda. La Juve ha la forza di comprare giocatori più forti di me e non so neanche se sia vera questa indiscrezione. Del mio futuro, con la Roma, non abbiamo parlato (il dg Baldissoni sostiene che ci sia un discorso aperto, ndi). Anche se dovessi andare via, mi aspetto che la società mantenga lo stesso atteggiamento. Abbiamo tempo per parlare, il discorso economico, se volessi o dovessi rimanere, è l’ultimo dei problemi».

INCHINO ALL’EX CT – Il punto raccolto a Empoli allontana la Roma dalla vetta. «Ne abbiamo persi quattro, i primi due con il con Cagliari. E bisogna anche analizzare come: al Sant’Elia malissimo, eravamo in vantaggio e non avevamo difeso come fa la Juve. Ma da quella sera abbiamo fatto dei passi avanti. Qui avremmo dovuto fare meno tocchi. La prestazione non è stata la migliore ma il risultato non deve distrarci. Il loro portiere ha fatto il fenomeno». In tv mostrano l’intervista a Conte che gli fa rivivere le emozioni dell’Europeo. Daniele cita anche Garcia tra gli allenatori che lo hanno aiutato, ma per il tecnico del Chelsea ha un debole: «Mi ha fatto tornare a credere di essere in grado di fare il calciatore a una certa maniera, anche fisicamente ho avuto la prova che potevo rimanere ad alti livelli. Quest’anno ho iniziato bene, con l’espulsione qualche scricchiolio c’è stato ma adesso sta andando molto bene. Conte una persona complicatissima, difficile, leale e pulita come pochi. Quel gruppo era unico». Come la gente giallorossa: «Che ci può dare una mano. Ma deve essere libera di tifare anche all’Olimpico».

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