Rassegna stampa – Nazionali: Osvaldo ok, ma De Rossi tiene in ansia la Roma. Stek bocciato, va in panchina. Pjanic: “Ora sto bene”. Stadio, avanza l’ipotesi Tor di Valle

Sui quotidiani usciti oggi in edicola viene dedicato ampio spazio alla partita pareggiata dall’Italia ieri a Sofia contro la Bulgaria. “Piccola Italia grande Osvaldo” titola Il Corriere dello Sport – L’Italia trova un centravanti coi baffi. Straordinario Osvaldo, che gioca, segna due volte, gol normali per un fenomeno dell’acrobazia come lui, ma pesantissimi, si offre alla squadra come se tutto fosse naturale e consueto – si legge dalle pagine del giornale romano. L’altra faccia (amara) della serata ha il nome di Daniele De Rossi, costretto ad uscire dal campo a 15 minuti dal termine dopo essersi sentito pizzicare la parte della coscia interessata dai flessori. “De Rossi si infortuna e torna a casa: lesione al bicipite femorale”, è il titolo de Il Messaggero che sottolinea come l’ennesimo guaio muscolare, dopo gli infortuni di Bradley e Balzaretti, tenga in ansia la Roma. Inizialmente sembrava soltanto una contrattura. Ma vedendo l’espressione sofferente del calciatore all’uscita dallo spogliatoio, si è capito che era qualcosa di più grave. De Rossi ha lasciato lo stadio zoppicando e molto seccato per l’imprevisto, entra nel dettaglio il Messaggero. Nello stesso articolo vengono riportate le parole del medico della Nazionale, Castellacci, nel post-partita: “Daniele sarà valutato con esami clinici dai medici della Roma. Impossibile al momento stabilire la gravità della lesione. Non verrà a Coverciano con noi, torna a casa”.
Sempre da Il Messaggero – Osvaldo e nulla più – viene esaltata la prestazione dell’attaccante romanista.  Le sue parole vengono riportate sul pezzo del Corsport – Osvaldo: “La doppietta non mi basta” -. Leggiamo, nel dettaglio, i passaggi più interessanti: Per me è una notte da ricordare – ha ammesso il giallorosso – e sono contento per i due gol, anche se questa è una gioia a metà perché abbiamo pareggiato (…). Finale su Giovinco e Destro che si sono alternati al suo fianco: «Con Giovinco abbiamo fatti buoni scambi, anche se a volte non abbiamo trovato gli spazi. Fin dall’Under 21 con Seba mi sono sempre trovato bene. Con Destro c’è una buona intesa, anche perché siamo compagni di squadra: è un grande giocatore. L’arrivo di Zeman a Roma? Mi ha dato qualcosa in più e per noi attaccanti è importante avere un allenatore così. L’ho avuto a Lecce, conosco i movimenti che ci chiede e, dopo una preparazione atletica un po’ dura, ora mi sento molto bene fisicamente.

Ma c’è spazio anche per l’ultimo arrivato in casa Roma: Mauro Goicoechea. Sul Corriere dello Sport, a firma Alberto Ghiacci, leggiamo: Benvenuto Goicoechea. Nell’articolo viene ripercorsa la storia che ha portato l’estremo difensore nella Capitale –  Goicoechea, classe 1988, ha giocato i mondiali Under 20 in Canada con la maglia della sua nazionale. Zeman ne ha chiesto l’acquisto alla Roma nei giorni in cui la permanenza a Trigoria di Stekelenburg non era così sicura. Il club giallorosso nel frattempo, aveva escluso dal ritiro di Irdning, a inizio agosto, il giovane Svedkauskas, che invece era stato a Riscone a luglio. Con il lituano in Primavera e Julio Sergio (ancora in organico) fuori dai programmi tecnici, alla Roma serviva comunque un terzo portiere: il rischio sarebbe stato quello di privare, anche spesso, Alberto De Rossi del suo titolare. Goicoechea ha atteso le decisioni della Roma, ma dall’Uruguay era prontissimo a partire. La Roma nel frattempo, ha sistemato tutte le altre questioni del mercato per poi dare il via libera al giocatore nell’ultimo giorno utile, il 31 agosto. (…)
La Gazzetta dello Sport titola – Ecco Goicoechea: “Questa è la mia grande occasione” -. E’ questa la frase pronunciata dal giovane uruguaiano al suo entourage, dopo essere stato accolto da Sabatini a Trigoria con il benvenuto ed una pacca sulla spalla. Da Il Tempo: Ecco Goicoechea. Lo manda Zeman.

Si parla anche di Francesco Totti, a cui la Gazzetta dello Sport dedica due articoli: Totti attacco a mille – scrive Andrea Pugliese – Adesso, tra gli obiettivi personali che si è prefissato Totti, c’è quello di giocare fino a 40 anni e quello di salire fino al secondo posto del podio della classifica dei marcatori di sempre in Serie A (Francesco è a quota 215, a -1 dal terzo gradino occupato da Meazza e Altafini e a -10 dal secondo di Nordahl). E se finora in quei 215 gol c’è l’intero repertorio di un calciatore infinito, chissà che presto non si riempia anche quella casellina vuota. In attesa di un gol alla Mancini, Ibrahimovic o Crespo, Totti si accontenterà di abbattere il muro dei mille colpi di tacco. Come? Sempre allo stesso modo: spalle alla porta, ma con gli occhi «disegnati» sulla schiena. Sempre sul quotidiano milanese troviamo un secondo pezzo sul numero 10 romanista, a firma di Bruno Tucci: I segreti di Totti? Costanza e volontà – Probabilmente, con Luis Enrique, il metodo di allenamento era diverso: lo spagnolo mirava più alla tattica che non alla preparazione atletica. Con Zeman, invece, la situazione si è capovolta, perché il boemo ritiene sia fondamentale arrivare al campionato forti soprattutto fisicamente, di modo che gli avversari non avranno i numeri per fronteggiarti.

Nella giornata di ieri sono arrivate le dichiarazioni di Miralem Pjanic dal ritiro della sua Bosnia. Pjanic tranquillo: “Fuori con l’Inter solo perché non stavo bene” – titola Il Corriere della Sera – Dal ritiro della nazionale bosniaca sembra quasi mettere le mani avanti, Miralem Pjanic, come chi di punto in bianco ha perso qualcuna delle sue certezze. (…) Non si può negare, però, che la Roma vista a Milano, con il greco in cabina di regia, Florenzi e De Rossi (poi Marquinho) interni, abbia girato molto meglio rispetto a quella lenta e impacciata che aveva faticato con il Catania all’esordio, con Pjanic e Bradley in campo dal primo minuto e con De Rossi davanti alla difesa. (…) Nessuna gerarchia, però, soprattutto con Zeman, è scolpita nella pietra e la sensazione è che quando sarà recuperato anche Bradley, in mezzo al campo nessuno possa sentirsi sicuro del posto. Anche La Repubblica, nell’articolo a firma di Francesca Ferrazza, riporta nel titolo le dichiarazioni del centrocampista bosniaco Pjanic: “Ora sto bene, sono pronto”. Zeman studia il centrocampo ideale.
Così Il Romanista – Pjanic ok con la Bosnia: “Adesso sto bene”. Van Gaal punisce  Stek e lo manda in panchina -. Maarten Stekelenburg non ha giocato con l’Olanda contro la Turchia. Al suo posto Krul. Il portiere romanista non ha preso benissimo l’esclusione che pure era prevista alla vigilia visto che il ct aveva fatto capire, in modo neanche tanto velato, che non avrebbe schierato i giocatori che più lo avevano deluso nella «pessima amichevole di Ferragosto contro il Belgio». Stekelenburg c’è rimasto male.

Dalle pagine del Corriere dello Sport si torna a parlare di stadio: nell’immediato, in vista del prossimo match contro il Bologna, all’Olimpico sono attesi 50 mila spettatori (Euforia Roma. Col Bologna altri 50.000). Mentre sulla nuova casa dei giallorossi il quotidiano sportivo romano indica la strada: Per il nuovo stadio avanza molto forte l’ipotesi Tor di Valle(…). La presenza di Pannes è finalizzata anche alla questione dello stadio. A ottobre è previsto l’arrivo a Roma anche del numero uno Pallotta. La Roma è intenzionata a stringere perché l’obiettivo, già dichiarato, è quello di giocare la stagione calcistica 2016-2017 nel nuovo impianto. C’è poi la possibilità che Luca Parnasi, proprietario del terreno di Tor di Valle, possa acquisire una quota della Roma dal 40% in mano a Unicredit. Nelle prossime tre settimane se ne saprà di più: tra la fine di settembre e l’inizio del prossimo mese è previsto l’annuncio ufficiale sulla scelta del sito dove costruire lo stadio. La conferma, arriva proprio dal Comune: «La Roma è avanti, lavora concretamente»

 

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