De Rossi: ancora tu, se vuoi chiamale emozioni

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La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – Non aspettatevelo in bianco e nero come uno di quei cuccioli di dalmata simpatici della «Carica» firmata Walt Disney. Daniele De Rossi ha una sorta di comprensibile idiosincrasia per quei colori messi l’uno accanto all’altro, e così — nel giorno della sua possibile presenza numero 101 in Nazionale — chissà che il suo approccio alla partita non sia più proustiano.

Ovvero, contro la Bulgaria, il centrocampista della Roma ritrova l’Italia proprio nello stadio di Palermo dove consumò contemporaneamente le due più grandi emozioni della sua vita azzurra: l’esordio e il primo gol. Era il 4 settembre 2004, 11 anni fa, e contro la Norvegia l’allora 21enne ricevette una maglia da titolare e le stimmate del campione dal c.t. Marcello Lippi: «Diventerà forte come Gerrard e Lampard».

I due inglesi campioni del Mondo non lo sono diventati, Daniele sì. Anzi, di questa Italia malinconica che ha fame di gol, De Rossi è addirittura il capocannoniere, visto che da quel colpo di testa vincente contro la Norvegia è arrivato a 16 reti, cioè il più prolifico sotto porta dei centrocampisti azzurri dell’era moderna. Paradosso vuole che dal giorno della presenza numero 100, nel novembre scorso contro la Croazia, la Nazionale all’improvviso sia diventata più sfuggente. Non è un caso, perciò, che stasera contro la Bulgaria debba giocarsi il posto con l’amico di sempre, Andrea Pirlo.

ANCHE ZOPPO – L’ex juventino ai colori bianconeri non è affatto allergico, tanto che proprio il romanista domenica scorsa lo ha celebrato in questo modo: «Con i soldi puoi comperare dei sostituti di Vidal e Tevez, ma uno come Pirlo non si trova». Evidentemente lo deve pensare anche Conte, che a dispetto della prova rivedibile contro Malta, ha deciso di affidare la regia al suo «amico americano», confidando nella sua voglia di riscatto e, forse, nel progresso del suo feeling con Verratti che, comunque la si pensi sul suo ruolo, rappresenta il futuro in mediana della Nazionale. D’altronde, sia De Rossi sia Pirlo hanno scollinato da tempo il trentennio (32 e 36 anni), e così è normale che l’abruzzese sia l’avvenire. Sul presente però Tavecchio vota Pirlo: «Lo farei giocare anche zoppo». 

SORPRESA FLORENZI – Resterebbe da scegliere il terzo moschettiere della mediana, e al fixing di ieri sera Soriano pare in vantaggio su Florenzi. Ma occhio ai colpi di scena, perché il romanista sembra essere in corsa anche per il posto di terzino destro, cioè proprio il ruolo che ricopre ora nella Roma.

Come dire, dopo il piccolo trotto visto a Firenze, Conte stasera ha bisogno di corsa e il Soldato Ale potrebbe essere la carta a sorpresa alla luce di una pretattica inconsueta a livello di Nazionale. Ma questo è il calcio del Terzo Millennio. Chissà se a gente come De Rossi e Pirlo piace così.

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