Dal rigore al jolly finale. Le capriole della Var lanciano in alto la Roma

La Stampa (G.Buccheri) – All’ultimo tuffo e con la Var chiamata a certificare quanto accaduto, ma i dubbi su un possibile fallo di mano non scompaiono del tutto. La Roma si prende il bottino pieno contro il Cagliari grazie a una rete piuttosto casuale di Fazio al 94’ e allontana i fantasmi di un’improvvisa «pareggite» alle porte. Così, adesso, il viaggio di sabato prossimo all’Allianz Stadium può anche accompagnarsi all’etichetta di sfida fra le seconde, qualora la Juve vincesse oggi a Bologna e ai giallorossi venisse concesso il credito dei tre punti nel recupero di gennaio con la Sampdoria. Vincono i ragazzi di Di Francesco, ma quanta fatica. La Roma rimane la miglior difesa del campionato, solo dieci reti subite, ma non sa più segnare come prima tanto che il bottino là davanti è il più magro della concorrenza: a complicare i piani del tecnico Di Francesco una convivenza che, in attesa di smentite, non funziona. Quale? Dzeko più Schick, 25 minuti insieme in campo una settimana fa con il Chievo e zero gol, 90 ieri e niente reti perché, come detto, deciderà un difensore a 120” dal sipario.

DZEKO-SCHICK NON FUNZIONALa prima parte di gara scivola via a fatica: la Roma non tira in porta tranne in un’occasione quando Nainggolan va a un soffio dall’acuto vincente (bravo il giovane Cragno ad opporsi). Il Cagliari è equilibrato e soprattutto molto aggressivo: ogni palla «sporca» diventa una battaglia e i sardi, spesso, hanno il sopravvento. A cinque, di fatto, è la linea difensiva dei ragazzi di Lopez e ai giallorossi manca chi possa far saltare il banco: si accende, a tratti, il vivace Perotti, ma è troppo poco per mandare in confusione Romagna e soci. Fa freddo all’Olimpico. E lo spettacolo in campo, che non c’è, non può scaldare gli animi dei tifosi: il ko inaspettato dell’Inter a San Siro spinge il pubblico a incitare la squadra, ma la risposta tarda ad arrivare. Pellegrini è spuntato, Dzeko e Schick si limitano a cercare il pallone con la testa, il dialogo fra loro è un’altra storia.

PEROTTI SPRECA IL PENALTY – Il primo, vero, colpo del duello cade a inizio ripresa con la Var che rimette a posto le cose: Dzeko entra in contatto, in piena area di rigore del Cagliari, con il portiere Cragno e Damato vede una simulazione dell’attaccante bosniaco. Decisione stravolta dalla Var: rigore per la Roma e giallo a Dzeko cancellato, ma Perotti si macchia di un errore che entrerà nella galleria dei rigori più strampalati. Colpa di una rincorsa che diventa una passeggiata fino al tiro al rallentatore parato da Cragno. La Roma avanza, ma è spuntata. Si fa male il baby Barella (per lui un futuro, anche in azzurro, assicurato), il Cagliari prova a non sprecare le possibili ripartenze e per poco non ci riesce quando Farias ha la possibilità di beffare Alisson da due metri (la conclusione termina, clamorosamente, in curva). Tocca a El Shaarawy, ultima carta a disposizione di Di Francesco per cercare di spaccare a metà una notte in salita. L’incubo del terzo pareggio nelle ultime quattro uscite dei giallorossi si avvicina: un incubo ancora più ingombrante ora che il viaggio a Torino è alle porte e la classifica richiedeva di approfittare del passo falso dell’Inter. Poi, il boato e la Var che dà il semaforo verde al gol di Fazio. 

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