Da Under a Kluivert: il futuro è dorato

Guardando l’età media c’è una Roma vittoriosa nel derby e quella dei giovani di oggi e ad unirle c’è solo il sistema di gioco: il 4-2-3-1. Di Francesco non ha più abbandondato questo modulo ed ha ottenuto un percorso decente fatto da 7 successi, tra cui 3 consecutivi in in Champions, e da 2 pareggi ed una sconfitta. In un mese e mezzo il mister ha convinto ogni interprete alla modifica. Una squadra piena e compatta. I senatori restano comunque un punto di riferimento ma infortuni ed intuizioni hanno accelerato i tempi sul ringiovanimento della formazione: dai 29,45 anni contro la Lazio ai 25,72 contro la Sampdoria. Il tecnico lo ha ripetuto spesso: “Bisogna avere pazienza con i giovani“, per replicare alle critiche di chi lo considera integralista. Sugli esterni si dovevano alternare El Shaarawy e Kluivert mentre dall’altra parte Under e colui che non è mai arrivato che poteva essere Suso, Malcom o Berardi. Da cedere c’era Perotti per non ingolfare la fascia sinistra. Di Francesco ha anche usato la formula col doppio terzino: Santon e Florenzi, ora invece ha promosso Kluivert che sa giocare su entrambi i lati. Il tridente poi ha riviso segnare Schick, ma è il centrocampo a fare la differenza con Pellegrini che comanda la trequarti, ma che si abbassa con lucidità se serve. Cristante cresce come interditore e Zaniolo si è imposto con personalità già a Firenze. Niente prova tv, come riporta Il Messaggero, per Kolarov per bestemmia.

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