Cucine da incubo, la dieta del calciatore giallorosso

Garcia

Che cosa manca di più ad un atleta professionista all’apice della sua carriera? Nulla, si potrebbe pensare. Un po’ di libertà e di vita normale, riflettendoci un attimo. Vero, ma non solo. Perché per rimanere sulla cresta dell’onda il cocktail vincente è allenamento e dieta. Dieta del calciatore, per essere più precisi. Un programma da 3800 calorie medie al giorno, come quello seguito dalla rosa giallorossa guidata da Rudi Garcia.

ALLA FACCIA DELLA DIETA – La ricerca effettuata da www.worldsportsfoodfight.com evidenzia che i giocatori professionisti devono mangiare come 1,5 persone normali. Una cifra non esorbitante tutto sommato, dovuta al fatto che lo sforzo è (generalmente) limitato a 90 minuti nell’arco di una settimana. Le 3800 calorie equivalgono a 7 Big Mac o 3 polli interi, tanto per intenderci. Ma se il primo è un alimento altamente sconsigliato per un professionista, il pollo permette di assumere le giuste proteine mantenendo il fisico e aiutando la muscolatura. Non è un caso se poi tanti giocatori una volta appese le scarpe (e la dieta al chiodo) mettono su qualche chiletto di troppo. Tra Ronaldinho, Ronaldo e Adriano le star brasiliane sono l’esempio migliore.

LA GIORNATA TIPO – Tanta colazione per un risveglio muscolare efficace, pranzo e cena con un occhio alle calorie. Solitamente i calciatori iniziano la giornata con due tazze di cereali con latte accompagnate da succo di frutta, un frutto (meglio se banana, ricca di potassio) e due fette di pane e marmellata. Dopo l’allenamento mattutino il pranzo non riserva grosse soddisfazioni, con una pagnotta abbondante per assumere carboidrati, un muffin e un frappé alla frutta. Lo snack concesso è generalmente uno yogurt accompagnato dal solito succo di frutta. Poi ancora in campo per l’allenamento e cena a base di pasta, frutta, gelato e bevanda reintegrante per sportivi. Una barretta di cioccolato è l’unico extra consentito.

AS Roma

ALLENAMENTI – Come confermato da uno studio della FIFA, un giocatore corre in media circa 10 km a partita, che possono diventare anche 15 se gioca tutti i 90 minuti nel ruolo di centrocampista. In particolare generalmente una volta ogni trenta secondi si è costretti ad uno scatto in campo, una ogni novanta allo scatto massimale. La conseguenza è che il battito cardiaco è generalmente all’85% del massimo, la richiesta di ossigeno da parte dell’organismo il 70% del VO2max. Per poter affrontare sforzi simili è necessario preparare gli allenamenti alternando con intelligenza sforzi di relativa intensità e di massima intensità, generalmente distribuiti in un rapporto di 2:1. Nella fase iniziale della stagione la muscolatura viene preparata per affrontare la stagione con la famosa “preparazione estiva”, poi durante l’anno viene tenuta in esercizio e se possibile potenziata. Il tutto a costo di sudore, fatica e sacrifici.

IL CONFRONTO – Il calcio è tuttavia uno degli sport che richiede una minore assunzione di calorie durante la giornata. Il confronto con altre discipline più dispendiose energicamente è impietoso: un ciclista assume una media di 6000 calorie al giorno, un cestista 6500, un nuotatore anche 10000. Se fare il calciatore non è affatto un mestiere semplice, per altri sport i sacrifici e le energie richieste sono decisamente maggiori. Essere atleta non è tutto rose e fiori, e dietro ogni campione si nascondono anni di allenamenti e dieta. Pensateci, prima di criticare una giocata sbagliata.

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