Cresce bene Juan Jesus, proprio come la Roma: «E ora il salto di qualità»

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Che la Roma possa battere chiunque, come ha detto ieri ai microfoni della ra­dio ufficiale del club, è tutto da dimostrare e solo il tempo po­trà dirlo. Ma che a Trigoria si stiano convincendo che forse quest’anno potrebbe riservare più gioie del previsto, Juan Jesus lo lascia intendere chia­ramente. Dei miglioramenti di questa prima Roma di Di Fran­cesco il brasiliano è lo specchio: si allena da 4 mesi con il nuovo allenatore, ha sfruttato al mas­simo il ritiro di Pinzolo, è parti­to come quarto centrale (dopo Manolas, Fazio e il neo acquisto Moreno) e si ritrova ad essere quello che ha giocato più minu­ti, oltre 900. Non solo: è l’unico difensore centrale a non aver saltato neanche un minuto in Champions, segno che Di Fran­cesco si affida alla sua espe­rienza e alla capacità di non buttare mai via il pallone.

CRESCITA – A Londra con il Chel­sea ha sofferto parecchio, mar­tedì all’Olimpico si è ampia­ mente riscattato, ma guai a parlargli di rivincite: «Credo che ci sia un’età per fare il salto di qualità e penso che sia il mio ca­so. Sto accumulando esperien­za, sto crescendo, in partita e in allenamento». I tifosi hanno imparato a volergli bene e gli perdonano anche qualche am­nesia, per i compagni è un pun­to di riferimento, soprattutto per i connazionali, che magari ascoltano la musica un po’ trop­po alta o fanno fatica ad essere puntuali.

MENTALITÀJuan Jesus, invece, è un professionista esemplare e, a volte ridendo a volte meno, riesce a riportare tutti all’ordi­ne. Anche per questo Di France­sco lo cita spesso come esem­pio. «Qui mi trovo benissimo – racconta – e stiamo facendo be­ne perché c’è ormai un certo ti­po di mentalità. Dipende tutto da quella. La due partite con il Chelsea hanno dimostrato chi siamo, ma ora non dobbiamo fermarci, pensiamo subito alla Fiorentina. Siamo calciatori e a questo dobbiamo pensare, an­che perché vogliamo tre punti». Calciatori, appunto. Che vor­rebbero giocare sempre: Naing­golan non l’ha negato l’altro giorno in conferenza, Juan Jesus neppure, ma entrambi sanno che i risultati aiutano ad accettare più facilmente il tur­nover.

VALZER DI COPPIE – Al Franchi potrebbe riposare lui per far spazio a Manolas. O, magari, anche a Moreno: «Sta lavoran­do bene, quando ha giocato con Fazio ha fatto un’ottima parti­ta. Quest’anno abbiamo tante coppie diverse al centro della difesa, ma i risultati sono gli stessi. Possiamo cambiare uo­mini, ma il lavoro si vede sem­pre: chi entra sa cosa fare, sa te­nere la linea». E deve saper te­nere alta la concentrazione, perché di questa parla Jesus: «Dobbiamo alzare il livello an­ che se abbiamo vinto 3­0. Quin­di zitti, umili, continuiamo a fa­ re ciò che dobbiamo”. Vincere e, possibilmente, mantenere la porta inviolata, come successo in 9 gare su 14. Di queste, Jesus ne ha giocate 7. «Il merito però è del grande aiuto degli attac­canti e di Alisson. Noi possiamo pure sbagliare qualcosa, ma poi c’è lui che para tutto…».

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