Così è se “Gli” pare

lazio-roma.strootman gol esultanza marchetti

Pagine Romaniste (M.Madeddu) – Inedito, come l’applicazione arbitraria di una regola ben scritta. Oppure, come un “arbitraggio” andato in scena con parecchi giorni d’anticipo rispetto alla partita. Juventus-Roma, così come Roma-Milan in realtà, è già cominciata. Proprio alla maniera in cui molti tifosi giallorossi temevano. Il primo “torto arbitrale“, quello di escludere Strootman dalla contesa, si è materializzato qualche ora fa per volontà del giudice sportivo. E non solo. Tanti, troppi, erano i segnali arrivati dalla stampa nazionale e di “partito“, quella che soffiava sul fuoco di una polemica costruita ad arte. La logica, come il regolamento del resto, portava a escludere il rischio di un’ulteriore sanzione dopo quella già comminata da Banti nel rettangolo di gioco. La “provocazione” dell’olandese nei confronti di Cataldi, quella confinata a un semplice spruzzo d’acqua nelle vicinanze della panchina biancoceleste, aveva indotto il direttore di gara a punire il centrocampista della Roma, nell’immediato, con il cartellino giallo. Poteva bastare, per la “gravità” dell’accaduto; doveva bastare, per rispetto del regolamento. E invece no, il giudice sportivo ha deciso di rimetterci mano, e inasprire la sanzione, prendendo a riferimento la caduta a terra del giocatore giallorosso dopo la strattonata subita dall’avversario. Come se si volesse in qualche modo rispolverare l’innovativa applicazione della moviola che si era fatta qualche anno prima a Cagliari.

Protagonista sempre un calciatore della Roma, Mattia Destro per l’esattezza, che pagò col giallo la strattonata ad Astori (allora difensore del Cagliari), e con la squalifica di tre giornate il ripensamento della sanzione stabilita a distanza di giorni dal giudice sportivo. L’applicazione della squalifica per somma di ammonizioni (Destro era diffidato), come previsto dal regolamento, lievitò improvvisamente, dando corpo alla prima stortura di un regolamento tornato poi, magicamente, identico a se stesso. Fino ad oggi, quando cioè la procura federale ha deciso di “utilizzarlo” di nuovo secondo i canoni dell’interpretazione più che dell’applicazione. «Le immagini televisive, – si legge nella nota ufficiale – consentono di apprezzare, oltre ogni ragionevole dubbio, che la caduta dello Strootman in seguito alla trattenuta è frutto di evidente simulazione». O forse di qualche altro elemento che le telecamere non sono riuscite a cogliere, ma questo – per il giudice sportivo – non conta. Perché ciò che sembra ha quasi sempre il sopravvento su ciò che realmente è. E questo, allora, vale anche per chi osserva le disposizioni del giudice sportivo: che “sembrano” molto più inique di quanto possano risultare “giuste“!

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti