Un applauso nel silenzio assoluto, poi una parola che non offende ma ferisce: «Complimenti!». Alla fine di una domenica terribile, Daniel Osvaldo ha reagito male al sarcasmo avvelenato di un tifoso in trasferta. (…)
IL BATTIBECCO – «Dici a me? Vieni qua». Osvaldo ha capito che quel ragazzo bruno in jeans e maglietta, seduto su una poltrona in sala d’attesa, ce l’aveva con lui. «Bel rigore hai tirato: ho speso duecento euro per venire qui!» ha insistito il tifoso, che di lì a poco si sarebbe imbarcato su un altro volo. E il giocatore ha posato lo zaino a terra, pronto a regolare i conti con le mani, senza nemmeno togliere gli occhiali. «Alzati se hai il coraggio, ti spiego due cose». Lo ha salvato dalle imprevedibili conseguenze di un black-out nervoso l’intervento di Muzzi e Beccaccioli, i due nuovi collaboratori, che lo hanno marcato meglio di come avevano fatto Gastaldello e gli altri difensori della Sampdoria. Molti altri giocatori (non Totti, che era ancora ai controlli di sicurezza) osservavano incuriositi e un po’ preoccupati, mentre Lamela se ne stava in disparte divorando un panino e Andreazzoli parlottava con Sabatini.
Vito Scala intanto cercava di mediare, chiedendo con garbo al contestatore di moderare i toni della protesta. Altri due tifosi, più pacati, hanno chiesto «rispetto per la gente, che soffre per le sconfitte: non si può andare avanti così. Siete una squadra forte, dimostratelo. Perdiamo sempre, siamo stanchi». (…)
ASSENZA – Ironia della sorte, lo scontro verbale (e quasi fisico) è capitato nella prima trasferta in cui la società aveva organizzato un volo charter di andata e ritorno. L’obiettivo, evidentemente fallito per l’incrocio fortuito in aeroporto, era evitare i contatti tra la squadra e il malcontento popolare. Ma il caso Osvaldo ha spiazzato anche l’“intelligence” romanista. (…)
Corriere dello Sport – Roberto Maida