Coronavirus, si allenano i giocatori contagiati dal COVID-19? Ci hanno provato

Pagine Romaniste (D.Moresco) La Serie A è ferma, ma i giocatori continuano ad allenarsi nelle proprie abitazioni. Tappetini, cyclette e tapis roulant sono ormai fedeli compagni dei calciatori, trepidanti di tornare a calcare il rettangolo di gioco. Il resto dell’allenamento dipende dalla conformazione della casa: c’è un giardino? Puoi correre e fare il riscaldamento lì. Hai una piscina al coperto? Fai 10 vasche stile libero. In questo momento, con il decreto che impone lo stop al campionato e, di conseguenza, la quarantena forzata anche per i dipendenti, i Club sono tutti allo stesso livello fisico. C’è totale parità, ad eccezione di chi ha contagiati dal COVID-19 in squadra. Sampdoria (Bereszynski, Depaoli, Colley, Ekdal, La Gumina, Thorsby e Gabbiadini), Fiorentina (Vlahovic, Cutrone e Pezzella), Juventus (Matuidi e Rugani) e Hellas Verona (Zaccagni), infatti, partono con uno svantaggio non indifferente.

Tutte le squadre dovranno farsi trovar pronte per la ripresa, se mai ci sarà, del campionato. I giocatori colpiti, quando torneranno a pieno ritmo le sedute di squadra, dovranno svolgere un programma personalizzato, perché non si conosce ancora il virus e le sue risposte sul fisico nel tempo. Tutti quelli che sono positivi al nuovo Coronavirus, infatti, avranno bisogno di almeno 10 giorni di adattamento graduale allo sforzo a causa dello stress subito. Prima di iniziare, l’intero staff (compreso di preparatori, medici, ufficio stampa e così via) dovranno fare il test, almeno due volte nel giro di un paio di giorni, per esser sicuri che di positivo ci sia solamente il carattere e non il tampone, altrimenti a nulla è valso questo stop.

Nel frattempo, però, i contagiati che fanno? Qualcuno ha provato ad allenarsi in maniera leggera, su indicazione dello staff, con elastici e con esercizi a corpo libero, cercando il più possibile di evitare stress. Purtroppo, nonostante il riposo post seduta, la risposta del fisico non è stata incoraggiante: il giorno dopo la febbre è salita ancor di più rispetto al giorno precedente. Quindi che fanno? Nulla.

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