Coppitelli regala il triplete ma a Trigoria per lui non c’è più spazio

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Il Messaggero (R. Avantaggiato) – Lascerà dopo aver regalato il ”triplete”: tre successi storici, ottenuti nei tre anni vissuti come allenatore delle giovanili della Roma. Federico Coppitelli, un predestinato per molti, ieri ha probabilmente chiuso (in gloria) la sua storia in giallorosso aggiudicandosi, con gli Allievi, anche la Supercoppa di categoria (Novara battuto 1-0), dopo aver vinto, tre giorni fa, lo scudetto di categoria. Un tricolore che è andato a fare il paio con quello vinto la scorsa stagione alla guida del gruppo dei Giovanissimi, e la finale scudetto persa l’anno prima ancora ai calci di rigore. «E’ una grande soddisfazione aver ottenuto così grandi risultati in così poco tempo,che dedico alla mia famiglia e alla mia fidanzata Valentina», ha spiegato emozionato ”Federico il grande” (come lo hanno subito ribattezzato) dopo aver alzato anche la Supercoppa.

PREDESTINATO –  Quella di Coppitelli è la storia di un ragazzo, nato ai Castelli Romani, che dopo aver capito che giocare al calcio non gli avrebbe dato le soddisfazioni che cercava, ha scelto di insegnare ai piccoli calciatori come inseguire un sogno divertendosi e crescendo. E che avesse la stoffa per essere un vincente, lo hanno scoperto subito alla Tor Tre Teste, club romano che gli ha dato fiducia e che lui ha ripagato con due scudetti dilettanti, ancora con Allievi e Giovanissimi, e un’altra finale persa per un soffio. Risultati che hanno fatto alzare l’asticella a Coppitelli, che non ci ha pensato due volte a gettarsi, lui poco più che ventisettenne, nel mondo dei professionisti. Giovanissimi a Frosinone (portati alle finali nazionali per la prima volta nella storia del club) e ancora Giovanissimi e Allievi alla Roma.

IL FUTURO –  Ora, Federico vorrebbe crescere ancora, ma in giallorosso questo non è possibile perchè della Primavera è titolare Alberto De Rossi, da oltre vent’anni nel club. Una storia, la sua, che ricorda quella di Andrea Stramaccioni, altro tecnico vincente costretto ad andare a Milano, per crescere e avere più spazio. Proprio Stramaccioni, di cui Federico era amico, conosceva così bene le qualità di Coppitelli, che gli chiese di seguirlo alla Pinetina quando arrivò la chiamata di Moratti. Federico, però, preferì camminare con le proprie gambe, sapendo dove queste l’avrebbero portato. «Ora parlerò con la società e insieme decideremo», ha annunciato Federico, che è nei progetti di altri club italiani e persino esteri. Il Frosinone, neo promosso in A, per esempio, è la società che più di tutte lo sta tentando per guidare la Primavera. «Per me, dovunque allenerò la prossima stagione, sarà importante che ci sia un progetto almeno a medio termine sui giovani. Ma in giro vedo solo quelli a breve tempo, progetti che, a mio avviso, invece di valorizzare i giovani, li penalizzano. Ottenere i risultati è importante, fa piacere a tutti, ma sono i calciatori che devono affermarsi: al centro del progetto devono esserci loro e basta».

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