La Gazzetta dello Sport (S.Boldrini) – Conte sta creando problemi, non trovando soluzioni. Il titolo dell’Evening Standard, quotidiano londinese free del pomeriggio, due milioni di copie di diffusione, è il segnale che la luna di miele tra l’allenatore italiano e i media britannici è conclusa. È durata sedici mesi: considerato che siamo in Inghilterra, paese abbastanza avaro in tema di sentimenti, Conte può starci. Ieri è stato il giorno del processo: il 3-0 incassato a Roma lo ha trascinato sul banco degli imputati. Anche i giocatori hanno avuto la loro razione di legnate – nel Times sono fioccati i 4, destinatari Rüdiger, Luiz, Azpilicueta, Bakayoko e Morata –, ma quando la barca affonda, il primo responsabile è il comandante. «La peggior sconfitta dell’era Conte», le riflessioni su qualche sito, probabilmente esagerando: il 3-0 rimediato in 40’ in casa dell’Arsenal nel settembre 2016 era stato più umiliante.
PROCESSO – Conte è finito nel tritacarne perché, scrive ancora l’Evening Standard, «sta ruotando in modo discutibile i giocatori e per le strane decisioni tattiche». Quassù non sono abituati alle finezze: se levi Morata, deve entrare Batshuayi, ma se invece, come è accaduto contro il Manchester City, al posto del centravanti spagnolo infortunato butti nella mischia Willian, ti prendono per bizzarro. Poi, si sa, la critica è mobile: quando un anno fa Conte azzardava simili stravaganze e vinceva, era un genio. Ora perde e allora è un asino.
E ORA C’È MOU… – Una bordata niente male è arrivata dall’ex giocatore Phil Neville, commentatore della Bbc: «Andrebbe licenziato chi ha deciso di vendere Matic. Il serbo proteggeva la difesa. Bakayoko non ha le stesse caratteristiche». Sarà difficile esaudire i desideri di Neville: la responsabile numero uno è Marina Granovskaia, braccio destro di Abramovich. Più facile, semmai, esonerare Conte e ieri i giornali ricordavano come nella storia del Chelsea le grandi sconfitte con i club italiani siano costate il posto agli allenatori: Scolari, Villa Boas e Di Matteo furono cacciati dopo i k.o. con Roma, Napoli e Juventus. Con Conte non siamo ancora a questo punto, ma i segnali non sono buoni. L’allenatore pugliese ha accusato la squadra di non «avere fame». In poche parole: di essersi imborghesita. Sullo sfondo, la gara con il Manchester United di domenica. Conte benedice il ritorno di Kanté: senza il francese, sono stati guai. Mourinho non ha dimenticato il 4-0 in Premier e l’1-0 in FA Cup rimediati la scorsa stagione. Il portoghese è sul piede di guerra con i tifosi dello United. È carico come una mina. Brutta storia.