Conte furioso: “La società è debole e non ci ha mai protetto. Ci sarà da parlare con il presidente, che è in Cina”

La Gazzetta dello Sport (C. Angioni) – Non ha voglia di festeggiare i 51 anni Antonio Conte, che si è preso il secondo posto vincendo a Bergamo ma che a fine gara ha lanciato delle bordate alla società: “I ragazzi vogliono dimostrare che spesso le critiche ricevute non sono giuste. A livello personale è stata un’annata molto dura. Spesso non è stato riconosciuto il lavoro dei calciatori e mio, non ho trovato protezione del club verso i calciatori. Fuori dal campo c’è tanto da migliorare. Ci sarà da parlare con il presidente, che è in Cina. Non mi piace quando la gente sale sul carro. Pensavo ci fosse più protezione nei miei confronti, se si è deboli è difficile proteggere l’allenatore. C’è da dare merito ai ragazzi, solo a questi. A me non manca niente, io sono stato chiamato qui per un progetto vincente. A fine stagione dirò quello che non mi è andato bene, saranno fatte valutazioni. Protezione? Zero assoluto verso calciatori e allenatore. Ho visto tanta gente salire sul carro, tanta gente non deve salirci. Le palate di ‘cacca’ le abbiamo prese noi e i calciatori, ognuno ha curato il suo orticello. Io ho un difetto: a differenza di altri, ho una visione. E non sto parlando di mercato. C’è un’intervista del febbraio 2017 in cui Spalletti denunciava cose gravissime, nel 2020 siamo punto e a capo. Se vogliamo ridurre il gap con la Juve si deve crescere dentro e fuori dal campo, bisogna capire se si possono fare questi miglioramenti, anche il proprietario si vedrà se lo capisce… Io ci metto la faccia fino a un certo punto, ma nessuno è scemo: il parafulmine si fa il primo anno, errare è umano ma perseverare è diabolico”. 

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti