Conferenza Moreno: “Sto cercando di ambientarmi il prima possibile. Essere alla Roma è un passo importante” – FOTO e VIDEO

Nel ritiro della Roma negli Stati Uniti è andata in scena la conferenza stampa di presentazione di Héctor Moreno, primo acquisto della campagna di rafforzamento estiva dei giallorossi. Insieme al difensore messicano, anche il direttore sportivo Monchi. Queste le loro parole:

Comincia a parlare Monchi: “Siamo qui per presentare il calciatore Hector. E’ stato il primo acquisto come direttore sportivo della Roma. E’ un motivo per il quale è un fatto importante sul piano emotivo. Si tratta di un calciatore che ho sempre seguito dai tempi del Siviglia, e che speravo un giorno di avere con me, le circostanze e le condizioni ora si sono realizzate adesso. Sono contento e soddisfatto“.

A Moreno: Come ti stai integrando con i nuovi compagni di squadra? Preferisci giocare centrale o terzino?
Buonasera a tutti. Sto bene, sono felice, come detto quando sono arrivato, di essere in una grande squadra e di poter condividere lo spogliatoio con compagni così importanti. Ovviamente sto cercando di ambientarmi il prima possibile per raggiungere la miglior intesa possibile con compagni e staff tecnico. Mi trovo molto bene con tutti, in particolare con i compagni di reparto, non solo con Manolas, ma anche con Fazio, Juan Jesus e Castan. Mi sento perfettamente a mio agio. Il ruolo? Sto cercando di capire qual è la filosofia del mister, io sono contento di giocare, che sia come terzino o come difensore centrale. Ovviamente preferisco giocare come centrale, è il ruolo che ho ricoperto più spesso, ma sei l mister riterrà diversamente sono disponibile a giocare anche come terzino.

A Monchi: Qual è la situazione di Mahrez? Che percentuali ci sono? Ci sono alternative se dovesse saltare questa trattativa?
Inizio dalla fine. Il mio modo di lavorare, che state imparando a conoscere, non è quello di lavorare su soltanto un nome, ma diversi perché mi sembra una cosa più logica. In questo momento abbiamo diverse possibilità come quella di Mahrez, che è stata resa pubblica, altre invece no. Abbiamo presentato due offerte, la seconda delle quali per noi è l’offerta giusta dopo la quale ci siamo fermati. Ora stiamo lavorando anche su altre opzioni. Percentuali? Non lo so, anche perché non esiste un misuratore di percentuali per capire se la trattativa va in porto oppure no. Mahrez è una delle opzioni, non è l’unica, dopo l’ultima offerta stiamo virando verso altre opzioni.

A Moreno: Perché il capitano della nazionale del Messico arriva così tardi nel grande calcio? Che ne pensi dello scetticismo che c’è stato sul tuo conto?
Non saprei, personalmente sono una persona religiosa, perciò ritengo che le cose succedono quando devono succedere al momento giusto. Inoltre, non vuole essere una scusa, ma in due precedenti finestre estive di mercato, nel 2014 e due anni fa, ho avuto degli infortuni. Nel primo caso una frattura a seguito della quale sono stato operato chirurgicamente. Adesso sono felicissimo di essere qui alla Roma, una tappa molto importante della mia carriera, sono felice e sento di aver raggiunto la mia massima maturità sia come calciatore professionista sia come persona. Tifosi? Non ho avuto modo di registrare lo scetticismo dei tifosi, anche perché a Roma ho trascorso, per il momento, poco tempo. In ogni caso cerco sempre però di vedere il lato positivo delle cose e quindi mi concentro sulle persone che parlano bene di me e della squadra. Se c’è qualcuno che invece è scettico cercherò di convincerlo con le prestazioni sul campo per dimostrare che il direttore Monchi e la società non si sono sbagliati.

A Monchi: Manolas resta al 100% anche senza rinnovo di contratto? Cercherete un altro difensore?
Manolas ad oggi è un calciatore della Roma e credo che continuerà ad esserlo ancora per parecchio tempo. Sul rinnovo non so se hai informazioni diverse dalle mie, ma mi risulta e so che Manolas è contentissimo di essere alla Roma. Un altro difensore? La priorità ad oggi, quella più imminente, è l’esterno destro alto. Perfezionata questa operazione avremo ancora un mesetto scarso di tempo peverificare se siamo contenti con la rosa o meno. Anche alla luce del fatto che Kolarov può fare sia il centrale che il terzino. Abbiamo condotto un buon mercato, non c’è bisogno di essere frettolosi nelle scelte. Abbiamo preso giocatori che volevamo nei tempi. Ci saranno 20-25 giorni per decidere se il ruolo di centrale è quello che decideremo di rafforzare o se ci saranno altre posizioni nel campo dove la rosa risulterà un po’ più corta.

A Moreno: Che compagno ti ha impressionato di più a livello di personalità e qualità sul campo?
Già lo conoscevo, anche perché l’ho seguito sia alla Roma che in Nazionale, Daniele De Rossi per quello che conta per la squadra e perché è un calciatore esperto, che ha ormai un percorso molto importante, è un calciatore che lavora sempre molto sodo, cerca di aiutare i compagni e cerca continuamente di migliorarsi, è davvero un esempio da seguire.

A Monchi: Pensa di aver messo nelle mani di Di Francesco una Roma più forte dell’anno scorso?
Non so (ride, ndr). Chi deciderà se la squadra attuale è più forte o meno di quella passata è la classifica. In questo momento potrei rispondere positivamente a questa domanda, ma non sarebbe corretto. Il termometro, l’unico giudice reale, per decidere chi è migliore è la classifica. Se otterremo un redimento complessivamente migliore tanto in campionato e tanto in Europa allora è migliore. Diversamente non mi piace fare valutazioni di questo genere senza paragonarle in termini di classifica.

A Moreno: Con chi ti trovi meglio come compagno, uno veloce come Manolas o uno statico come Fazio?
Se mi toccherà giocare, e mi piacerebbe farlo, toccherà a me adeguarmi alle caratteristiche dei compagni, che sono due grandi calciatori. Si tratta di raggiungere la migliore intesa possibile come reparto, come coppia sapendo che Manolas la prerogativa è la velocità, con Fazio si guadagna nel gioco aereo.

A Monchi: Sente la pressione di dover fare meglio della Roma di Sabatini? Ovvero vincere lo scudetto…
Non c’è nessuno che mi metta maggiore pressione di me stesso. Sono qui a Roma per questo, in questa città e nel campionato italiano. Magari potessi avere la stessa traiettoria di carriera di Sabatini, è una persona che ammiro. Non c’è nessuno che mette pressione a Monchi più di Monchi stesso.

A Moreno: Come stai vivendo gli allenamenti molto tattici di Di Francesco?
A me personalmente piace molto. Nel calcio olandese non si dà tanta importanza all’aspetto tattico, non si insiste tanto come si sta facendo in Italia. In due settimane, sotto gli ordini di mister Di Francesco, le sedute di allenamento spesso consistono in ripetizioni continue di movimenti per acquisire degli automatismi, a me come difensore piacciono molto. Per cui ritengo che maggiori automatismi si abbiano più conoscenza reciproca si abbia e più facile metterle in campo il fine settimana.

A Monchi: Come vive la presenza di Baldini?
Uno dei responsabili della mia presenza qui oggi è Baldini. Rivederlo è ogni volta un piacere. La sua non è una presenza molto continua, non mi dispiacerebbe fosse il contrario, vista la sua esperienza nel calcio italiano e nella Roma. E’ qui perché collabora con Jim Pallotta e siamo nella sua città. La sua presenza non mi preoccupa, tutt’altro, il contrario. Da qualunque parte possa venire un aiuto nei miei confronti sarebbe il benvenuto, anche da parte vostra. Sono una di quelle persone che ritiene che per fare grandi opere, non serve la responsabilità di una singola persona, ma serve l’aiuto di tutti, siamo contenti che quello che vogliamo fare qui a Roma debba essere fatto da Pallotta all’ultimo impiegato di Trigoria. Se potrò ricevere aiuto da Franco, così come lo ricevo da Gandini e da Baldissoni, ne sarà ben felice, non per questo significa che perdo il mio prestigio.

A Moreno: Che ne pensi del ct del Messico? Che obiettivi avete?
E’ una persona che rispetto molto, rispetto il suo lavoro, malgrado sia colombiano è una persona che ha molto a cuore le sorti e le fortune della nazionale messicana, al contrario di tanti messicani che non fanno altro che criticare. In Coppa America abbiamo fatto il miglior piazzamento fuori casa, che è stato un quarto posto. Si è un po’ perso di vista l’obiettivo principale che era di vedere in azioni tanti giovani e dargli un po’ di minutaggio in vista del vero obiettivo, quello più importante, il Mondiale del prossimo anno.

A Moreno: Che caratteristiche puoi fornire alla squadra?
Chiaramente è un allenatore a cui piace il calcio offensivo, un calcio organizzato, con la costruzione della manovra da dietro, che sono un po’ le mie caratteristiche, quello di volere la palla tra i piedi e avere la personalità per chiedere la palla, poi cercare lo spazio tra le linee, attaccare la profondità, in particolare insistere su concetti collettivi piuttosto che individuali anche in difesa. Sono soddisfatto del buon pre-campionato che stiamo facendo.

A Monchi: Come intendeva inserire Moreno nella rosa?
Cercavamo un centrale che avesse una buona esperienza in Europa, ed Hector ha giocato in campionato importanti come quello olandese e quello spagnolo. Un calciatore che avesse una buona uscita di palla, e la sua è magnifica, al di là di altre sue caratteristiche. Questo in particolare rispecchiava le caratteristiche che ricercava il mister, poter contare su Moreno è una garanzia.

A Moreno: Sei il quarto messicano in Serie A, il primo della Roma. Come ti poni rispetto a questa sfida?
Si è la sfida più importante per me. Ma mi preparo dall’inizio della mia carriera per rendere al massimo livello e per essere all’altezza delle aspettative che si hanno. Sono molto contento e consapevole della responsabilità che questo comporta. Mi sento rappresentante dei giocatori messicani, non essendoci tanti giocatori messicani in questo campionato storicamente, non avendo il calcio messicano molto mercato in Italia, sono sicuro che facendo bene la gente ma anche i dirigenti e i direttori sportivi inizieranno a guardare con occhi diversi al calcio messicano e magarti riterrranno opportuno investire lì. Una grande responsabilità in questo senso che assumo con molto piacere.

A Monchi: Avete in testa un altro calciatore messicano per la Roma?
Sono stati soltanto quattro messicani che hanno giocato in Serie A e alla Roma ne abbiamo già uno quindi mi sembra sufficiente per il momento, poi in futuro vedremo (ride, ndr). Il calcio messicano è in rapida crescita in termini di competitività e di qualità, è senz’altro nel mirino di una direzione sportiva come quella della Roma.

[wonderplugin_slider id=”69″]

 

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti