Conferenza Di Francesco: “Dzeko è fondamentale per noi, giocherà. Gonalons? Spero dimostri il suo valore, è un esempio. Condizione Manolas? Migliora” – VIDEO

Pagine Romaniste – Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Genoa. Queste le sue parole:

La preoccupazione è che la partita di Liverpool possa distrarre la squadra. Come sta vedendo i ragazzi?
Dobbiamo pensare al Genoa perché è una partita molto complicata contro una squadra che in campionato, da quando è arrivato Ballardini ha subito pochissimi gol, una delle migliori difese del campionato italiano. Sta a significare che è una squadra molto solida, quadrata e forte a ripartire in contropiede e preparata. Dobbiamo prepararla nel migliore dei modi senza pensare ad altro, sicuramente cambierò qualcosina al livello di uomini, è inevitabile, ma questo non vuol dire sottovalutare la squadra. Anzi, mettere gente fresca con forze nuove per prevalere contro il Genoa.

Under ed El Shaarawy potrebbero essere titolari?
Della formazione non ne voglio parlare perché dare vantaggi gli altri potrebbero anche capire quello che io voglio fare in generale. Sono due giocatori che potrebbero essere della partita, El Shaarawy rispetto a Under si è allenato con grandissima continuità, Under è rientrato da pochissimo credo che questi due spezzoni tra Barcellona e derby gli abbiano dato la continuità in partita e in allenamento per affrontare una gara intera.

Solo la Juventus è riuscita a competere su tre fronti in questo anno…
Per un insieme di cose, la rosa è importante ma è importante anche la mentalità. L’abitudine a fare determinate gare, ora dobbiamo essere svegli e svelti nell’interpretare al meglio la situazione e capire che tutte le partite sono importanti. Negli occhi dei ragazzi vedo grande disponibilità, il che non significa che chi è disponibile lo faccia giocare, alla fine scelgo sempre io le soluzioni migliori, il ma fatto che vedo tanta gente pronta. Mi auguro che le risposte sul campo siano quelle che sono le mie sensazioni in questo momento.

Come si sviluppano i percorsi e i risultati di Schick e Under?
La prima cosa che ho pensato è che Cengiz capisce poco o niente di italiano e questo è un gran vantaggio perché io dico sempre ai miei ragazzi di tapparsi le orecchie, lui non se le deve tappare è avvantaggiato perché non se le deve tappare e la dimostrazione è come scende in campo. E’ un po’ anche il carattere e il modo di vivere certe situazioni. Patrik ha vissuto l’inizio di questa avventura con un peso maggiore sotto tutti i punti di vista, è un giocatore che è cresciuto tantissimo. Nel derby magari non ha espresso quello che aveva espresso col Barcellona ma magari  sono stato un po’ frettoloso nel rimetterlo subito in campo, magari non era nelle condizioni migliori. Ma è un giocatore è in grandissima crescita, prima di tutto per atteggiamento e disponibilità. Sono convinto che ci farà rivedere il giocatore che è. Gli manca una cosa importante per un attaccante in questo momento: il gol una volta che si sblocca con lui ci potremo togliere grandi soddisfazioni. Per quanto riguarda Under sto tranquillo perché non capisce tanto, siamo tutti avvantaggiati.

El Shaarawy può avere anche doti difensive. Può rappresentare un’alternativa a tutta fascia sulla sinistra?
Potrebbe essere una cosa valida a seconda delle gare. Io ragiono in modo differente, i difensori devono fare i difensori, gli attaccanti devono fare gli attaccanti. Può accadere più a gara in corso, quando si deve fare una scelta o forzare alcune situazioni non cambiando un sistema di gioco. Io credo che quando si va a difendere dentro l’area si deve essere difensori. E’ stato bravo in quella situazione, un po’ casuale, un po’ perché Kolarov l’ha voluto mettere alla prova non prendendo quella palla. E’ un ragazzo che in questo momento anche entrando sta dando moltissimo nelle due fasi. Alcuni giocatori devono imparare anche a difendere ma non penso che Stephan possa fare il quinto normale. La dimostrazione è quello che abbiamo fatto di positivo nel derby, tra le tante cose che potevamo fare sicuramente meglio, abbiamo messo 8 volte in fuorigioco i calciatori della Lazio, significa che abbiamo lavorato con una difesa a 5 come se lavorassimo a 4. E’ quello che devono capire i miei ragazzi anche quando lavoriamo a 5, che non cambia il metodo di lavorare e ragionare su determinati concetti. Il che facendolo con un attaccante è difficile, non è abituato e non è allenato. Magari lui scappa e gli altri salgono e questo potrebbe creare grandi problemi ad una linea difensiva.

Nelle ultime tre partite la Roma ha fatto due punti, cosa fa nel concreto un allenatore per evitare cali di concentrazione in campionato?
Tutte le partite hanno una storia a sé, anche andando a guardare questi 2 punti in tre gare in cui abbiamo creato tanto e concretizzato poco, è stata lì la differenza. Col Barcellona ne dovevamo fare tre e li abbiamo fatti. Dobbiamo trattare le gare nello stesso modo, è un percorso che ci ha portato ad affrontare delle partite in maniera sbagliata e non abbiamo avuto pizzico di fortuna e malizia in determinati momenti della gara. E’ questo che dobbiamo fare il prima possibile. Quello che dico qua è comunicazione e come la faccio qui la faccio all’interno della squadra non posso dire due cose differenti. State certi che è quello che cerco di fare con grande continuità, poi tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e le parole se le porta il vento noi dobbiamo affrontare queste gare una per volta con grande determinazione. Non pensate che domani stravolgerò la formazione domani, cambierò dei calciatori, cercherò di mantenere un’identità, una base di squadra per far capire a tutti quanto è importante questa gara. Questo non è sinonimo di risultato certo e dei tre punti, ma porta al fatto che va affrontata in un certo modo. Sennò li farei riposare tutti e dieci in queste due partite pensando a quelli che farei giocare contro il Liverpool.

Come sta Gonalons? Dzeko come si gestisce? La Roma è dipendente da lui…
Hai detto bene, ditemi quante volte ha riposato Dzeko dall’inizio, penso si possano contare su una mano, non so nemmeno io parlando di campionato. Credo sia pochissimo rispetto a tutti gli impegni di nazionale e di formazione perché lo ritengo un giocatore fondamentale nel mio modo di giocare e per l’importanza che ha all’interno della squadra sotto tutti i punti di vista. Credo che sarà della partita anche domani Dzeko. Giocherà nonostante ha avuto grandissimi impegni, per farvi capire quanto è importante questa vittoria che dobbiamo raggiungere con grande determinazione domani contro il Genoa. Gonalons ha dimostrato di avere delle qualità, ogni suo errore è evidenziato maggiormente, perché hanno determinato. Noi lo dobbiamo aiutare perché ha dimostrato di avere grandi qualità, ha mezzi importanti, guardate quello che ha fatto col Chelsea. Va supportato, anche la gente deve supportarlo, non dobbiamo storcere il naso al primo errore. Maxime è un esempio per tutti, mi auguro che in queste partite possa mostrare il suo valore.

La Roma ha fatto le migliori partite contro le big, mentre ha faticato con le piccole che si chiudono. La difesa a tre non può aumentare il problema?
Potrebbe, è un’osservazione giusta. Abbiamo le capacità e le potenzialità per giocare a 3 e a 4. E’ un discorso che non voglio fare oggi, è successivo il perché uno potrebbe scegliere, è un po’ lunga da spiegare come cosa. E’ un’osservazione che ci può stare, spesso si può andare a sbattere muro contro muro, invece noi dobbiamo essere bravi a cercare soluzioni in più per ovviare alle nostre difficoltà contro le piccole squadre. Mi auguro che da qui alla fine riusciremo a risolverle cercando di sbloccare il risultato, che può fare la differenza, a volte con un calcio piazzato per andare in vantaggio e portare la gara in una situazione completamente differente.

La squadra pensa troppo al Barcellona e all’impresa fatta?
Non credo che abbiamo affrontato il derby pensando fosse una passeggiata, il contrario. Credo che l’ambiente esterno l’abbia affrontato in questo modo il derby, sono convinto di quello che ti sto dicendo. All’interno noi abbiamo affrontato una gara dove c’era grande rabbia negli avversari, hanno dimostrato di avere qualità importante, lo dice la classifica, lo dicono i punti e gli scontri diretti che hanno fatto sia con noi che con l’Inter, stanno combattendo con noi per il terzo e quarto posto. Non era una partita facile. Noi siamo stati meno bravi di loro perché abbiamo portato la gara in certi momenti nella loro direzione con queste seconde palle e sulla fisicità loro, ma il fatto che si possa dire dopo una partita che stiamo ancora pensando al Barcellona mi sembra un po’ prematuro. Dobbiamo pensare al Barcellona per prenderlo come esempio e come momento di crescita.

Si sente di chiedere alla tifoseria di mostrare la stessa forza in campionato?
Io credo che i tifosi continui, non dico quelli veri perché è sbagliata come parola, ma quelli che hanno l’amore continuo per questa squadra saranno con noi anche per queste gare importanti come Genoa e Ferrara. L’appeal che può avere una semifinale di Champions è comprensibile, è inutile nascondersi o fare appelli che lasciano il tempo che trovano. Nella concretezza posso capire che ci sia più fascino nell’andare a vedere una partita contro il Liverpool. Noi dobbiamo crescere qua dentro. Per noi la partita col Genoa è importantissima e determinante, se oggi sbagli non hai possibilità di rimediare, oggi sbagli e c’è una partita di meno, alla fine del campionato ce ne rimangono sei, il margine di errore lo dobbiamo abbassare.

Come sta Manolas? Perotti sarà convocato?
Perotti è un grosso dubbio che valutiamo nell’allenamento di oggi, ritengo più opportuno e più facile che sia a disposizione con la Spal a Ferrara, quasi sicuramente, dico quasi perché alla fine mi espongo e dico altro in conferenza venerdì. Manolas sta meglio, adesso valutiamo anche lui oggi in allenamento. Veniva da un periodo difficile, domenica non ha giocato al meglio delle condizioni come Florenzi che poi è subentrato.

Sarebbe possibile vedere Under e Schick insieme in questo nuovo modulo?
Noi non giochiamo con due punte, abbiamo sempre lavorato a tre. Ad un certo punto della gara mi sono messo a due attaccanti, ma anche a partita in corso abbiamo giocato con i due attaccanti. Può succedere ma per farlo devono avere determinate caratteristiche. Under anche in nazionale e in altre occasioni ha giocato da seconda punta, è un ruolo che può fare benissimo, ma sono sempre dell’idea  che non mi piace fare le cose a caso. Vanno preparate, studiate e messe in campo dettando ai ragazzi tante situazioni sia offensive che difensive, però ha le caratteristiche per poterlo fare.

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