Conferenza Di Francesco: “Dobbiamo infiammare la gente con la voglia di voler vincere le partite. Scudetto? Rimango cauto” – VIDEO

Pagine Romaniste (Da Trigoria F.Biafora) – Il tecnico della Roma, Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara contro il Chievo Verona. Queste le sue parole:

Ieri Monchi ha detto che domani è una partita fondamentale. Qual è il valore che dà a questa partita?
Dopo una qualificazione importante in Champions viene una partita molto delicata in cui dobbiamo cercare di portare a casa i tre punti. Una trasferta difficile, perché sapete quanto è ostica come squadra il Chievo sotto tutti i punti di vista, e ne sa qualcosa anche il Napoli quando è andato a giocare lì. Mi aspetto una partita difficilissima dove noi dobbiamo dare una risposta importante, ritornare a vincere fuori casa dopo il pareggio con il Genoa. Penso sia una tappa importante che non è fondamentale e definitiva per il campionato, però dopo una grande Champions ci vuole una grande partita contro il Chievo per confermare quanto di buono abbiamo fatto fino adesso.

Ci sarà tanta rotazione o no?
Ancor di più in questa gara la formazione è molto riservata, per tenere i miei giocatori tutti quanti giocatori sul pezzo, attenti, dopo aver avuto la soddisfazione della qualificazione. Ritengo che non dobbiamo abbassare la guardia, non sanno nemmeno loro chi giocherà, cercherò di tenere nascosta la formazione fino a domattina, perché devono tutti quanti sentirsi importanti e titolari ma allo stesso tempo concentratissimi.

Hanno giocato sempre, Dzeko e Kolarov giocheranno ancora tiolari?
Vedremo, come sì o come no. Potrebbero rigiocare, non c’è il pensiero di dover far fare per forza a qualcuno di loro una turnazione anche per il fatto che abbiamo giocato di martedì, cinque giorni ti permettono di poter recuperare meglio determinate situazioni. Gli unici giocatori che devo valutare sono Perotti e Florenzi che non si sono allenati come gli altri. Per il resto hanno fatto tutti quanti allenamento nel migliore dei modi.

A che punto è Schick? E’ il suo momento?
Non ti dico se gioca, ma è pronto per giocare dal primo minuto, che è già una notizia. Ho sempre detto che non era disponibile per tanti minuti ma magari a partita in corso. In questa partita sto valutando la possibilità di farlo giocare dall’inizio, in che ruolo ancora non lo so però potrebbe giocare dall’inizio.

Pallotta ha parlato di stadio come step decisivo per il salto. A che punto è la Roma di Di Francesco? A cosa può ambire a livello italiano ed europeo?
Il fatto di essere competitivi a livello strutturale è la base per creare una squadra importante. Condivido pienamente che per poter diventare una società e nello stesso tempo una squadra forte bisogna partire dalle infrastrutture e sullo Stadio condivido il pensiero del Presidente al di là che sono direttamente interessato. A che punto siamo? Dobbiamo ancora dimostrare tanto, siamo in crescita, abbiamo fatto risultati importanti, ma non bastano, per dimostrare di essere diventati una squadra veramente forte a livello sia internazionale sia italiano. Per quello dobbiamo assolutamente aspettare per un giudizio definitivo, siamo sulla strada giusta, ma non dobbiamo fermarci. Dobbiamo dare grande continuità a quello che stiamo facendo. La nostra crescita passa dal fatto che anche i miei calciatori si debbano sentire tutti quanti importanti, l’importanza tu la dai quando dici una cosa e la fai, bisogna mantenere coerenza in quello che si fa. Sul discorso di crescita di questa squadra, conta un po’ tutto, compreso lo stadio.

Come ha convinto Monchi a sceglierla?
Questo non me l’aveva detto, con lui parliamo tanto ma in questo senso no. Andava alla ricerca di un allenatore che avesse un metodo, non di uno che ne dice tante e poi ne fa poche. Io sono stato molto chiaro su quello che faccio, diretto, poi non so cosa gli sia piaciuto o meno. Sono stato me stesso, cercando di trasmettere la mia filosofia e il mio metodo di lavoro, che credo sia importante per cercare di costruire qualcosa.

Pellegrini è pronto per giocare titolare? Come stanno Nainggolan e Strootman?
Nainggolan e Strootman stanno molto bene e Pellegrini benissimo, per quello dovrò scegliere. Il fatto che ha disputato una buona prestazione, condita dal gol che è importante anche per un centrocampista, è successo anche a Strootman. Dopo la SPAL anche lui è tornato ad avere maggiori certezze, un calciatore ha bisogno anche di queste sensazioni positive che il gol dà ad ogni calciatore delle sensazioni positive. Pellegrini per me è sempre un calciatore importante, sia per l’età sia per quello che sta facendo in questo momento, è in grande crescita. Può giocare dall’inizio, come a partita in corso. La formazione non ve la dirò mai oggi. Perché voglio che siano tutti sul pezzo.

Quanto può aver influito e influirà sui rinnovi la crescita internazionale della Roma?
Io sono dell’idea che tanti calciatori hanno ambito e ambiranno a venire alla Roma, il fatto che abbiano rinnovato non mi meraviglia per niente rinnovi. Quelli che hanno rinnovato sono giocatori molto integrati nel progetto, credono fortemente nella crescita di questa squadra e credo fortemente di voler portare a casa qualche risultato importante. Sono cose di cui io non parlo mai, né con la società né con i calciatori perché non fa parte del mio lavoro. Con Monchi c’è stata molta chiarezza che io non faccio formazioni in base agli anni di contratto, ma in base a quelli che ritengo opportuni di far scendere in campo e per me è una grande forza.

Chi bluffa tra Allegri e lei sulla Roma da scudetto?
Lui può parlare benissimo delle altre, le vince tutte, ha vinto tantissimo. Non mi ricordo che qui a Roma si sia vinto moltissimo negli ultimi anni. Se non sono cauto io chi dovrebbe esserlo? Chi è che non vorrebbe vincere e portare a casa qualcosa di importante? E’ ancora presto, ritengo che dobbiamo migliorare sotto tanti aspetti. Se stessimo primi come l’Inter potremmo parlare in maniera differente, siamo ancora dietro, stiamo rincorrendo, l’anno scorso la Roma ha rincorso tanto facendo un campionato strepitoso e ha portato un’importantissima qualificazione Uefa con il secondo posto però alla fine non si è vinto niente. Sono giustamente cauto, perché mi rendo conto che questo ambiente ha bisogno più dei pompieri che di Grisù. Noi dobbiamo infiammare la gente, il pubblico, con le prestazioni e la voglia di far sempre gol agli avversari, di voler sempre vincere le partite però questo non è sempre sinonimo di vittoria. Sono cauto, hai detto bene, è la parola giusta, mi si addice in questo momento.

Ha fatto 11 punti in un girone di Champions, cosa è cambiato dal punto di vista internazionale?
Non li ho vissuti in precedenza e non posso giudicare l’excursus negli anni prima. I numeri dicono questo e a me fa solamente piacere il fatto di esserci riuscito. Vi dico qualcosa che avete sentito spesso, abbiamo fatto qualcosa di importante ma non è finita qui, non ci dobbiamo accontentare. Abbiamo un ottavo di finale, non sappiamo ancora chi sarà il nostro avversario ma chiunque sia l’avversario dobbiamo essere bravi e consapevoli di quello che stiamo facendo ma con l’ambizione di poter far meglio. Ne parliamo più avanti di quello che è stato o che sarà.

Che ne pensa del metodo Monchi? Per chi tiferà tra Juventus e Inter?
Ho conosciuto direttori sportivi molto bravi, però ho sempre allenato squadre medie o piccole per quello che è stata la Serie A perché sono stato solo a Sassuolo e Lecce. Devo dire che Monchi ha una conoscenza impressionante dei giocatori. Ne parlavo prima di una cosa importante che può essere semplice, noi due ragioniamo sempre sulle qualità dei giocatori, leggo i giornali che scrivono nomi ma alla fine noi sceglieremo sempre giocatori che piacciono al direttore e piacciono all’allenatore, è una cosa che è stata chiara dall’inizio, nella scelta che andremo a fare. Mi piace il suo modo di fare, mi piace la sua grande presenza all’interno della squadra, il fatto di voler tastare e sentire quotidianamente le mie impressioni e vivere all’interno dello spogliatoio, non è da tutti.Juventus-Inter? Come dico sempre, spero in un pareggio, anche se la Juventus in casa è difficilissima da affrontare, l’Inter sta facendo veramente bene sarà una bellissima partita che ci godremo in tv, sperando in un pareggio.

Emerson Palmieri è pronto per giocare?
Più Schick, ma Emerson è in crescita, si sta allenando veramente bene. E’ una valutazione che sto facendo anche su di lui, Schick ha dato qualche risposta in più dal punto di vista fisico, anche perchè viene da un infortunio totalmente differente ma sono veramente contento. Non dico adesso ma entro una settimana, dieci giorni, lo vedrete titolare.

Un suo parere su Bruno Peres? E’ un po’ sparito dai radar, come lo ha visto nelle ultime settimane?
Dopo Madrid abbiamo fatto tre partite, con molta probabilità domani giocherà dall’inizio, lo rivedrete domani. E’ tornato visibile ai radar. Abbiamo risolto la questione. Sono scelte, ho due terzini, Florenzi e Bruno Peres, per di più una partita era indisponibile perché squalificato, ho fatto delle scelte in base a quello che vedevo e alle squadre che affrontavo. Domani Peres giocherà titolare. Se siete stati attenti un paio di giocatori titolari ve li ho detti.

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