Dalla Roma di Nainggolan alla Roma di Pastore. Cambia la filosofia, cambia lo spirito, potrebbe cambiare anche il modulo. Di Francesco si sta convincendo a modificare, almeno in parte, l’assetto della squadra, per valorizzare la qualità del nuovo arrivato e di tutti gli altri calciatori offensivi che gli ha presentato Monchi: il sistema di gioco di partenza dovrebbe essere il 4-3-3, quello in cui l’allenatore crede di più, ma saranno diverse le circostanze in cui la Roma si divertirà con il 4-2-3-1, che non stravolgerebbe i concetti tecnico-tattici di base. Si tratterebbe in pratica di invertire il triangolo dei centrocampisti, con un vertice alto invece che basso, abbassando di qualche metro le punte esterne. Come riporta il quotidiano Corriere dello Sport, l’obiettivo era quello di aumentare il talento e il tasso di pericolosità della linea di mezzo, per evitare il gap di fluidità del gioco registrato di frequente nella scorsa stagione. Oltre a Pastore la Roma ha comprato altri due centrocampisti offensivi come Cristante e Coric. Tutti e tre galleggeranno dunque tra il ruolo di mezzala e quello di trequartista, a seconda del modulo scelto. Il principio di base sarà avere almeno 22 giocatori intercambiabili, due per casella. Nella sua prima annata a Trigoria, Di Francesco non ha potuto rispettare scrupolosamente il suo piano, che prevede una precisa specificità di ruoli, ma anzi a causa degli infortuni e delle difficoltà di organico si è trovato molte volte ad adattare i giocatori in posizioni non proprio naturali. Il prossimo anno invece, aspettando i ritocchi che Monchi sta valutando in entrata e in uscita, le coppie dovrebbero esserci tutte e la rosa finalmente completa: manca un esterno destro d’attacco, possibilmente di piede mancino, ma le soluzioni a disposizione dell’allenatore sono molte.