Commisso: “A differenza di Pallotta io mi sento italiano. Di Benedetto mi chiese se volessi comprare la Roma”

Il Corriere dello Sport (I.Zazzaroni) – Dopo James Pallotta e Joey Saputo, Rocco Commisso è stato il terzo americano a diventare presidente di una squadra di Serie A. Il patron della Fiorentina ha rilasciato una lunga intervista nella quale parla anche di Di Benedetto e di Friedkin. Queste le sue parole:

“Il calcio italiano mi aveva cercato altre volte. La prima nel 2000. I proprietari della Sampdoria erano venuti a chiedermi se fossi interessato a comprare la società. Poi ci aveva provato Di Benedetto per la Roma. Ma non era il momento giusto, avevo altre priorità, altre responsabilità”.

Arriviamo a giugno 2019…

I primi contatti, se ben ricordo, a novembre 2018, eravamo ancora distanti. A giugno, finalmente, io e Diego, a condizioni più favorevoli, abbiamo chiuso. Sono bastate due, tre settimane. Anche Inghilterra, Belgio e Francia si erano fatti avanti negli ultimi anni, ma io volevo solo l’Italia, fare qualcosa per il mio paese, una forma di restituzione, di gratitudine. A differenza di Tacopina, Pallotta o Di Benedetto io in Italia ci sono nato e mi sento totally Italian. I momenti più felici della mia vita, dopo il matrimonio e la nascita di mio figlio, sono stati il 1982 e il 2006. La sera della finale con la Francia mi trovavo a Firenze.

Sempre in tema di invasione americana, hai sentito Friedkin?

No, lui sta al sud. Ma so che i legali della mia banca sono andati da lui. Così mi è stato detto. Lo studio Chiomenti è il più importante per business del genere, you know?”.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti