Javier Pastore nelle ultime settimane ha ammaliato la Roma. I fischi sono spariti già dalla partita contro il Borussia Monchengladbach ma l’ovazione di ieri descrive la nascita di un nuovo amore. Anche contro il Napoli l’argentino ha disseminato genio in mezzo al campo: “E’ bello sentire i tifosi vicini. Significa che si sta facendo bene. Noi lavoriamo ogni giorno per renderli felici”. Colpi di tacco, giocate alla cieca, balletti sul pallone e persino la rabona, un suo vecchio vezzo che però ha fatto un po’ arrabbiare Fonseca. Lui ci ride su: “Ero un po’ stanco, per me era più facile colpire in quel modo che usando il sinistro. Nient’altro“. Fonseca però al momento del cambio lo ha abbracciato come un figlio: “Mi ha ridato fiducia. Lo scorso anno l’avevo persa. E’ stata una stagione dura per me, non solo per i miei problemi fisici. Ero venuto alla Roma con l’idea di essere importante e invece non lo ero“. Adesso per tutti sarà difficile portargli via il posto, in questa seconda versione l’argentino è poesia, come dimostrano gli 11 palloni recuperati. Il segreto della sua rinascita? Allenamenti personalizzati a casa. Con Fonseca infatti, dopo l’ultimo stop muscolare a luglio, hanno concordato degli esercizi extra, come dei compiti. Con il suo personal trainer si dedica alla ginnastica posturale e allo stretching. Anche a Trigoria è seguito personalmente da un preparatore che gli fa evitare lavori troppo pesanti. Il risultato è assolutamente perfetto. Lo riporta il quotidiano Corriere dello Sport.