Il Tempo – «Beretta conta zero. Carpi mai in A»

Lotito_Lazio

PINO IODICE : Presidente come stai, Pino Iodice.

CLAUDIO LOTITO : Oh, come vai, stai bene?

I: Abbastanza, che si dice?

L: No, e che si dice, che dovemo fa qua, dovemo fa (incomprensibile) o volemo trova’ una soluzione intelligente?

I: Ma troviamola, “pres”, troviamola.

L: Sentimi bene, io ho preparato, per farti capire come lavoro io, e come ho sempre lavorato nel sistema calcio e dove ho portato dei risultati da questo punto di vista… (interruzione )

L: Secondo te in lega di A decide Maurizio Beretta?

I: Questo non lo so che non ci sto io in Lega di A.

L: Te lo dico io, secondo te che decide Maurizio Beretta? Zero. Io verrei salva’ la Lega pro, te lo dico io, se tra dieci giorni non trova un gruppo di maggioranza, che io in questo momento c’ho, te lo dico in tutta onestà…

I: Ce l’hai una maggioranza?

L: Certo (interruzione ).

L: So’ stati tolti tutti i contributi, perché tra l’altro erano pure impropri, alla Lega di Pro, alla lega di B, alla Lega di A che gliela avevano già tolti da tempo, a tutti quanti, agli arbitri, visto che Macall… no, coso, Berte… (parola parzialmente coperta da un segnale acustico) sta a fa’ un casino de coso…

I: Ma chi è?

L: De coso, de… de Nicchi. A questo punto, questi qua, che cosa succede, non ce stanno i cinque milioni del secondo trimestre, ossia quello che dovemo piglia’ adesso.

I: Eccerto.

L: Hai capito? Non ci stanno. Allora, ecco quando tu mi dici facciamo Macalli, mo te dico che succede. Quando è successo ’sta storia, la federazione esce con tre milioni di perdita. Di bilancio. E allora che facciamo, cacciamo Tavecchio? Torniamo al punto di partenza (incomprensibile). Tre milioni de perdita. E allora è arrivato Macalli e s’è messo a piagne. “Ah, non me lo potete fa, io so’ rovinato, qua ce stanno le società, io mica posso (incomprensibile) le società, voi me dovete aiuta’”. Stavamo in tre dentro a una stanza. Ha chiamato di petto Tavecchio e gli ha detto: noi so’ 35 anni che ci conosciamo, fallo per me, a livello personale, tu me devi da’ la parola che troviamo una soluzione”. E Tavecchio dice: ma io ’ndo li piglio i soldi, non ce stanno. E a un certo punto: no, digli a Claudio che s’inventasse qualche cosa. Lui è un inventore de certe cose eccetera. Poi Tavecchio è venuto da me e me fa: che fai? Guarda fammece pensa’ un secondo, dopo gli ho detto: guarda, potemo fa’ un’operazione dove, anziché un’anticipazione de cassa sui progetti che verrebbero approvati dalla fondazione, che decido io che c’ho la maggioranza, come si capiva…

I: Eh…

L: No come contribuito, sui progetti con un’anticipazione de cassa.

I: E quin…

L: Glie danno i soldi (interruzione ).

L: …dopo oggi, se c’hai un amico e sei senza soldi vai da un amico e gli chiedi i soldi, no? Sei d’accordo?

I: Eccerto.

L: Oh, quindi l’amicizia ha un peso, il rapporto personale ha un peso, (incomprensibile) l’impegno è un prestito, no un prestito, è un modo per daglie i soldi che devi chiede’ a un amico, no che li devi chiede’ alla Lega Pro, perché la Lega Pro oggi non c’ha una lira, come non c’ha una lira la Lega di B ( interruzione ).

L: Avete fatto una tempesta in un bicchiere d’acqua. Assurda. È quello che te voglio fa capi’. Magari sta sul (censurato) a tutti e nessuno discute, io non sto a pretende’ che Macalli è simpatico, io non voglio entrare nel Macalli… la linea… il Ghirelli. Ghirelli fa le battaglie personali perché è stato cacciato. Però devo di’ una cosa, Ghirelli ha parlato con me e io lo dico in faccia a tutti, io, lui e Tavecchio, e gli ho detto: a te non ti caccia nessuno. Dopo di che lui ha fatto la denuncia. Allora, se tu c’hai un dipendente tuo che te fa la denuncia che fai lo tieni dentro?

I: Ma lui non è che a fatto la denuncia, ha presentato un dossier, mica ha denunciato.

L: Oh, l’ha mandato alla procura, ma che (censurato) dici, l’ha mandato in tutte le parti, ma che (censurato) ne sai, quando uno sta nel coso… Tanto è vero che è venuto da noi e noi non sapevamo… e Ghirelli gli ha detto: ma perché hai fatto ’sta cosa? È finito.

I: Ho capito.

L: Perché la guerra non ce l’aveva con Macalli, ce l’aveva con (incomprensibile) io lo caccio, va fuori (interruzione ).

L: …se tu gli dai retta che facciamo? Macalli rimane per un anno e mezzo a fa’ il presidente ma senza potere di fatto, perché rimane senza potere. Il consiglio…

I: È chiaro.

L: …e nel consiglio dobbiamo mettere le persone nominate dall’assembea.

I: Dobbiamo mettere le persone nostre, “pres”!

L: Nominiamo addirittura una comissione strategica che controlla pure il consiglio (interruzione ).

L: Gli ho detto a Abodi: Andrea, dobbiamo cambia’, se me porti su il Carpi, una può sali’, ma se me porti le squadre che non valgono un (censurato) fra due tre anni noi non c’abbiamo più ’na lira, perché quando io vado a vende’ i diritti televisivi, che mi hanno portato un miliardo e due grazie alla mia bravura che so’ riuscito a mette’ daccordo Sky e Mediaset, in dieci anni nessuno aveva mai fatto parla’ Murdoch e Berlusconi. Dopo di che fra tre anni se c’avemo Latina, Frosinone, chi (censurato) se li compra i biglietti, non sanno neanche che esiste Frosinone.

I: E lo so.

L: E il Carpi.

I: Latina.

L: E questi non se lo pongono il problema. Io voglio dare invece una mission alle leghe e devono piglia’ i soldi perché col sistema mio con la riforma dei campionati ogni società deve dare, te lo dico io, un milione e sei.

I: La Lega Pro deve arrivare a massimo quaranta squadre.

L: Trentasei.

I: Trentasei.

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