Clamoroso, i procuratori di Ljajic ora chiamano il Toro!

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Tuttosport (M.Bonetto) – Ci mancava solo questa. Ci mancava soltanto che la telenovela in serbo, che pareva definitivamente chiusa 48 ore fa dopo un’incredibile serie di giorni trascorsi tra continui tira-e-molla tra le parti, riprendesse formalmente vita adesso. Proprio adesso, sì: e diventa difficile persino crederci. Invece è proprio così! Sono le infinite vie del mercato: mettiamola in questa maniera. Resta il fatto che gli agenti di Ljajic sono tornati a parlare con i vertici del Torino, nella giornata di ieri. Una telefonata magari non allunga sempre la vita, come nella vecchia pubblicità: ma certo può essere utile per dare un colpo alla botte e uno al cerchio dei rapporti professionali. E così i procuratori di questo eclettico trequartista, diventato famoso soprattutto per come sfoglia la margherita, sono tornati a lubrificare i canali dialettici con Cairo. D’altra parte avere buoni rapporti con un imprenditore importante, presidente di una società importante, è sempre una buona cosa: anche per personaggi come Ramadani, per esempio. Cioè uno degli agenti in ballo, in questa vicenda. Chiarire dettagli rimasti sospesi, smussare gli angoli, verificare la possibilità di riaprire una trattativa sono tutti aspetti dirimenti, per il raggio d’azione di un agente: a maggior ragione se costui è lungimirante, oltreché potente. E Ramadani non è coinvolto solo dalla questione Ljajic. La sua influenza si allunga anche sui destini di Maksimovic. Già, il difensore serbo, lanciato in Nazionale proprio da Mihajlovic. Il futuro di Maksimovic è ancora parzialmente in bilico. Di sicuro il ragazzo e chi ne cura gli interessi ci avevano preso gusto, a fine agosto di un anno fa, di fronte alle offerte plurimilionarie del Napoli. E poi le sirene erano tornate in azione a gennaio. Ma Cairo aveva sempre stoppato le trattative, a un certo punto: sia perché De Laurentiis non offriva quanto il Torino chiedeva, sia perché appariva particolarmente complicato per il club granata trovare in extremis un’alternativa all’altezza, nel ruolo. E l’assenza di una clausola rescissoria nel contratto di Maksimovic, rinnovato e prolungato fino al 2020 nello scorso dicembre, si era chiaramente dimostrato uno dei pilastri migliori, per Cairo: uno dei pilastri migliori su cui appoggiare i propri interessi, chiaramente da difendere. Interessi che poi possono coincidere, ovviamente, con quelli del Torino. Anche muovendo da questi vecchi retroscena, insomma, si possono comprendere meglio gli scontri-incontri dei giorni scorsi, tutt’attorno alla clausola rescissoria richiesta dall’entourage di Ljajic, per battezzare le ultime fasi della trattativa. I vertici del Torino si erano detti anche disposti a valutarla, purché però non fosse inferiore ai 12, 13 milioni, quantomeno. Sull’altro versante, tra i vari agenti del serbo, c’era anche chi invece pretendeva di quantificarla a quote ben più basse, chiaramente svantaggiose sulla carta per Cairo. Che intanto aveva già trovato da tempo un accordo con la Roma per l’acquisto di Ljajic, con una spesa di 7 milioni. Come se non bastasse, il club granata si era anche detto disposto, alla fine, a garantire un superingaggio al ragazzo: circa 1,6 milioni netti a stagione, con bonus a salire sino a un tetto massimo di 2 milioni complessivi. Il tutto, anche per 5 anni. Le ritrosie, le incertezze, i dubbi e i ripetuti tira-e-molla di Ljajic avevano alla fine fatto perdere la pazienza (diciamo così, con un eufemismo) a Cairo e Petrachi. Ma la partita non era ancora finita: e lo si scopre ora.

OCCHIO A MILAN E CELTA – Ljajic è nei fatti fuori rosa, a Roma. E il club giallorosso sarebbe ben contento se la trattativa tra il ragazzo e il Toro si riaprisse e desse finalmente un esito positivo. Il contratto di Ljajic a Roma scadrà nel 2017, per cui incassare 7 milioni a fronte della cessione di un giocatore che non rientra nei piani sarebbe un’ottima operazione, per i conti di Pallotta. Tanto più perché il passaggio a Torino del serbo sarebbe accompagnato subito anche dal trasferimento di Iago Falque in granata: per quasi 2 milioni (prestito oneroso), con un diritto di riscatto a favore del Torino a cifre prefissate (6 milioni). E l’ala spagnola ha già detto sì al club granata: ma al momento è costretto ad aspettare i possibili nuovi sviluppi della telenovela Ljajic. Sullo sfondo resta il Celta Vigo, per il serbo. E la variabile Milan: l’attrattiva potenzialmente più importante, probabilmente, per Ljajic. Intanto, però, i suoi agenti sono tornati a discutere con i vertici del Toro: qualcosa vorrà pur dire, no?

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