Cinque gol e ritorno in zona Champions. La Roma scopre i colpi di Under

La Stampa (M.De Santis)Mostrando di non essere ancora guarita e turandosi il naso, la Roma trangugia lo sciroppo del quarto posto e il placebo del momentaneo sorpasso sulla Lazio. Sono servite cose turche, sotto forma di un gol al Verona e di un assist e una doppietta d’autore al Benevento, per rastrellare sei punti vitali in due giornate con le ultime due ultime della classe: merito di Cengiz Under, la sola medicina che fa effetto sui malanni stagionali (e strutturali) giallorossi. Pupillo di Erdogan, intuizione estiva del ds Monchi (prelevato dal Basaksehir, club di Istanbul, per una cifra tra i 13 e i 15 milioni), unico esterno alto a destra di piede mancino a disposizione di Di Francesco, il giovane turco, 20 anni, è l’unica luce nelle ombre romaniste di questo periodo un po’ così.

IL TURCO ATTRAE LO SPONSOR – Non essendo più da un pezzo la Roma propositiva promessa in estate e neanche quella organizzata propagandata nella «belle époque» tra ottobre e novembre, la banda di Di Francesco ha messo a nudo le sue magagne anche al cospetto del Benevento. Lenta, imprecisa e sfilacciata, tanto da andare subito sotto per un gioco di prestigio di Guilherme e sorbirsi, tra un coraccio inneggiante al Vesuvio e l’altro, la solita razione di fischi dell’Olimpico all’intervallo, nonostante il pari firmato da Fazio. La differenza tra Roma e Benevento, quasi invisibile a livello di organizzazione, l’ha fatta alla lunga la qualità degli interpreti: 4 milioni gli ingaggi dei giallorossi sanniti in campo contro i 24,5 dei colleghi romanisti. Ma più di tutto di resto, la variabile impazzita, come una settimana prima a Verona, è stata la faccia tosta di Under: l’assist per il 2-1 di Dzeko e due invenzioni mancine in un quarto d’ora. Cose talmente turche da invogliare la Turkish Airlines a bussare alla porta della Roma per intavolare una trattativa per lo sponsor. Merito, anche questo, del giovane turco volante.

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