Chiamatela RoManolas. Nessuno gioca quanto lui

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La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Più che un debito greco, è una carta di credito senza limiti di spesa. No, neppure i 35 milioni di euro sventolati a Trigoria sono bastati per far volare via da Roma Konstantinos Manolas. Uno che con le parole gioca poco, «perché sono greco e parlo sul campo». Unico, indispensabile, inimitabile. Anche quando con una svirgolata manda all’inferno Rudi Garcia in quel di Genova. Essenza di una difesa che fa acqua da tutte le parti. Ma no, qui non è la parte per il tutto. Qui la barca Roma è ancora a galla perché c’è Manolas, sguardo riconoscibile almeno quanto la sua velocità. I piedi sono ruvidi, ma i polmoni d’acciaio. E la seconda definizione è quella prevalente. Mica solo a Roma. Manolas è uomo record: nessun giocatore della Serie A — considerate ovviamente le squadre impegnate anche in Europa — ha giocato ogni minuto che il dio del calcio ha mandato in terra. Nove partite su nove per intero, 810 minuti complessivi: 630 in campionato, 180 in Champions. Non c’è stata azione senza Manolas, non c’è stata Roma senza il greco.

NO ALLE IMITAZIONI – Unico sì, hai voglia ad imitarlo. In Grecia qualcuno ci ha pure provato. C’è un altro Konstantinos Manolas, fa il difensore pure lui, gioca nel Levadiakos. Minuti in stagione? Zero. Forse è la stessa persona: se sta a Roma, non può stare lì. Se sta a Roma, non può stare neppure da José Mourinho, Londra, Chelsea. Il tecnico portoghese segue il greco dal Mondiale 2014. Lo scorso gennaio i Blues bussarono con i piedi a Trigoria. E la stessa scena si è ripetuta in estate. Si mise in mezzo un mediatore che a Walter Sabatini paventò l’ipotesi di un bonifico da 35 milioni di euro, provenienza Premier League. Roba da rifarci la Roma tutta. «No grazie»: Mourinho lasciato a piedi, perché sarebbe stato impossibile aggrapparsi al sogno scudetto senza il greco che non parla, fatica solo. Di lui, della sua vita privata e per nulla mondana si sa poco perché poco Manolas fa sapere. Vive a Roma, zona Eur, con la compagna. Presto diventerà padre di una bambina. Traslochi non sono in programma, almeno fino alla prossima estate. Perché poi questi rifiuti non è che puoi tirarli troppo a lungo. Il calcio in genere è fatto così: o si rinnova il contratto, o le strade prima o poi si dividono. Storia futuribile, meglio fermarsi all’attualità.

DA CASTAN A DZEKO – Meglio fermarsi a una coppia mai nata: Manolas e… E tutti, e nessuno vicino a lui. Garcia in cuor suo se lo domanda: chissà come sarebbe il rendimento del greco con un compagno di reparto fisso. In 15 mesi di Roma ha cambiato cinque partner. Li ha provati tutti, a rotazione: Yanga-Mbiwa, Astori, De Rossi, Rüdiger, per una partita e mezzo pure Castan. Già, Castan, che sarebbe il suo promesso sposo. Con l’Empoli i due potrebbero tornare a far coppia: le contusioni a schiena e costato di Manolas non preoccupano, il brasiliano aspetta una maglia da titolare. La stessa impazienza con la Bosnia ha accolto l’arrivo in ritiro di Dzeko: gli staff medici di Trigoria e Zenica si sono parlati, dopo l’allenamento a parte di ieri oggi l’attaccante tornerà in gruppo. Alla Roma vorrebbero tenerli dentro una teca. Lui e il greco che non conosce riposo.

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