Champions League, Renzi: “Voglio fare un in bocca al lupo a Roma e Juventus”

Matteo-Renzi

Il premier Matteo Renzi, ospite nella trasmissione ‘Tiki Taka’, ha parlato in vista del debutto europeo di Roma e Juventus: “Domani comincia la Champions League e voglio fare l’in bocca al lupo a Juventus e Roma. I bianconeri vanno a giocare su un campo difficile: è una partita delicata, specie dopo questo inizio di stagione un po’ complicato. Ma se conosco Massimiliano Allegri, so che darà la carica alla squadra, anche se ripetere il percorso in Champions fatto lo scorso anno non sarà facile. Poi, dopodomani, all’Olimpico arriverà il Barcellona. In bocca al lupo a tutte e due”.

Renzi ha fatto un augurio anche alla Fiorentina: “Da tifoso viola, spero sempre possa essere l’anno delle grandi sorprese. Quindi in bocca al lupo a Andrea Della Valle, a Paulo Sousa e a tutta la squadra: tolto la partita con il Torino, l’inizio è stato buono”.

Il premier poi si è soffermato sul momento di gloria del tennis italiano e delle polemiche che lo hanno coinvolto in seguito alla sua presenza in occasione della finalissima tra la Pennettae la Vinci: “C’è gente che è talmente arrabbiato col mondo o che cerca di fare di tutto una polemica politica, da non rendersi conto che ci sono dei momenti in cui un paese deve sottolineare il valore sportivo e basta. Punto. La cosa che mi da rabbia è che talvolta penso che se fosse stata la finale del calcio non avrebbe fatto polemica nessuno. Invece era la finale del tennis femminile e allora qualcuno storce la bocca. Ma questa è una cosa storica: c’è gente che fa polemica su tutto e allora lasciamoli al loro rancore e basta. Lì non c’era Matteo Renzi, c’era il Governo italiano, non le ho abbracciate io, le ha abbracciate l’Italia intera. La più grande emozione che ho provato? Forse guardare il viso di Flavia e Roberta, due campionesse e donne del sud che hanno scritto una meravigliosa storia italiana. L’intero stadio ha tributato un applauso all’Italia, è una vittoria dello sport italiano. Non ci credevo nemmeno io a questa finale, lo ammetto: è stata una cosa storica. Anche Aru, alla Vuelta, ha fatto qualcosa di straordinario: sono ragazzi che ci rendono fieri”.

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