C’era una volta la difesa della Roma

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Pagine Romaniste (Y.Oggiano) – Maicon, Benatia, Castan, ,Balzaretti, Dodò e Romagnoli. Torosidis, Manolas, Astori e Yanga Mbiwa, Cole. Florenzi, Manolas, Rudiger, Digne. Non sono nomi campati in aria ma sono le tre difese della Roma di Garcia. Tanti, troppi cambi portano ad incomprensioni e a difficoltà e quest’anno sta succedendo proprio questo in uno dei reparti che è stato tra i più forte d’Italia e d’Europa.

Si è stato perché la Roma, da seconda miglior difesa nei precedenti due anni con rispettivamente 25 e 31 gol subiti, si trova sprofondata nell’oblio della Serie A all’altezza di compagini come Torino e Udinese, addirittura peggio del Chievo e alla pari con l’Atalanta che sarà il prossimo avversario in campionato.

15 i gol incassati dalla Roma in 13 partite, e soltanto due volte la porta di Szczesny è rimasta inviolata. Così lo scudetto non si vince e anzi, si rischia anche la più prestigiosa coppa europea, la Champions. Soltanto il Nizza, tra le squadre di vertice nel Continente fa peggio.

La difesa è fatta di meccanismi, di tutta la squadra che si sacrifica e fa i giusti movimenti, sarebbe ridicolo ridurre tutto al cambiamento dei nomi in questi anni anche se giocare con uno stesso partner ti migliora la vita. Senza considerare che dietro a Digne Garcia non vede Emerson Palmieri, che Gyomber non si è visto ancora nel suo ruolo naturale e che sulla fascia destra c’è un continuo ballottaggio partita dopo partita. L’unico veramente sicuro del posto e colonna portante della difesa della Roma è Manolas. Passiamo agli assenti lungodegenti. Strootman? Ma lui non c’era nemmeno lo scorso anno, Castan? Idem. E allora come si può curare questo male per la Roma?

Sarebbe facile dire con il lavoro ma la squadra lo fa già molto e tutti si impegnano per lo stesso obiettivo. I problemi della Roma sono di natura di concentrazione, di piccole sbavature che poi diventano enormi quando si concede gol. Un posizionamento sbagliato su un fuorigioco, un’aggressività di troppo. Questo si è visto spesso e volentieri nella difesa giallorossa che sembra non comunicare, a volte, durante la partita.

In Italia si sa, la miglior difesa prevale su un grande attacco come lo è quello della Roma altrimenti Zeman avrebbe 10 scudetti e 8 Coppa Italia. La Juventus, dominatrice degli ultimi anni ha sempre subito poco più di 20 reti addirittura soltanto 20 nel primo festeggiamento di Conte, una media di poco superiore ad un gol ogni due partite.

Nell’era post Calciopoli nessuno ha vinto lo scudetto dopo che ha preso tanti gol quanti la Roma in questo primo terzo di campionato e l’ultima squadra a non averlo vinto con la miglior difesa è stata la Lazio nell’anno post scandalo dove si arrese proprio alla Roma e all’Inter.

In Europa la musica peggiora, le squadre sono più forti e la Roma subisce di più mostrando disattenzioni, come Szczesny contro il BATE, o vere e proprie amnesie in stile Bayer quando il Chicharito è da solo a pochi metri dal portiere giallorosso col primo difensore a 5-6 metri.

Sono 16 le reti subite nella massima competizione in 5 partite, un record particolarmente negativo.

Restando in Europa ma dando uno sguardo anche agli altri campionati la maggior parte delle squadre in testa ha la miglior difesa fatta eccezione in Premier del Leicester e in Liga del Barcellona. Nei rispettivi campionati comandano Manchester United e Atletico Madrid del Cholo Simenone.

Però l’Italia è diversa dagli altri campionati, la cultura della difesa è molto alta e senza un reparto degno si soccombe. La Roma è avvisata.

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