Centimetri e gol, prodezze e violini. L’infinita rivalità tra due club ora amici

La Gazzetta dello Sport (G.B.Olivero) – Una storia epica, un romanzo da eroi del pallone, di personaggi con il gusto della polemica, di episodi controversi. Tutto inizia addirittura dal 1931 quando il 5-0 della Roma sulla Juventus ispira un film che prende il titolo dal risultato. La rivalità è viva ma esplode definitivamente il 10 maggio del 1981. Terzultima giornata, Juve a +1 sulla Roma. Partita chiusa, nervosa. Espulso Furino, i bianconeri arrancano e i giallorossi spingolo. A un quarto d’ora dalla fine segna Turone che potrebbe regalare alla Roma sorpasso e scudetto. L’arbitro Bergamo annulla per fuorigioco dubbio. Anni dopo dichiarò di non aver voluto cambiare la decisione del guardalinee Sancini e che si è sempre detto sicuro della sua valutazione. Nella sua biografia l’allora presidente juventino Boniperti scrisse che avrebbe dato il gol, ma che sarebbe stato impossibile valutare con certezza il peso sul campionato. Da quel momento cambia tutto. Nel 1995 il guardalinee disturbà Aldair dutante una rimessa laterale “costringendo” il brasiliano a lanciare Ravanelli verso il gol che apre l’incontro. Nel 2001 è la Roma a vincere lo scudetto con lo show di Nakata a Torino. Gli sfottò non sono mai mancati come quello dell’8 febbraio 2004 quando la Roma seppellisce sotto un poker la Juventus: Totti si rivolge a Tudor e celebra il trionfo con il famoso gesto “4 e a casa. Una presa in giro che nel 2012 Lichtsteiner rifilò a Lamela. Il 5 otobre 2014 in una gara piena di rigori, cartellini, polemiche, Rudi Garcia mimò il violino per protestare venendo espulso.

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