Stadio della Roma, Fuksas: “Non è sport, ma speculazione e affari di famiglia”. Cecchini (presidente Inu Lazio): “E’ un progetto insostenibile a livello ambientale”

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L’architetto Massimiliano Fuksas, riferendosi al progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle e alle tre torri previste nella zona del Business Park, ha affermato: “La logica è semplice: lo stadio copre un grande sviluppo speculativo. Se fosse uno stadio solo della Roma sarei felicissimo, ma secondo me è marginale rispetto al progetto“.

Tre grattacieli, centri commerciali, uffici, abbiamo fatto un bel quartiere in cui lo stadio non c’entra nulla – continua Fuksas – Fare uno stadio, un centro dello sport, un museo dello sport e del calcio e attività commerciali legate al calcio è giusto, il resto sono i soliti affari di famiglia“.

 

Il presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica del Lazio (Inu), Domenico Cecchini, ha rilasciato queste dichiarazioni riferendosi al progetto del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle e in particolare ai grattacieli che dovrebbero essere realizzati: «Non è uno stadio, è un nuovo grande centro direzionale in riva al Tevere. Insostenibile».

È prevista per il 15 giugno la presentazione del dossier definitivo sul ‘master sitè del nuovo stadio al Comune. «Lo stadio, che rappresenta solo il 15% dell’edificabilità prevista mentre l’85% è il centro il direzionale con tre torri più alte di quelle realizzate recentemente all’Eur – osserva Cecchini – potrebbe realizzarsi anche con intorno un parco per il tempo libero e il divertimento come previsto dal piano regolatore vigente, ma i grattacieli dovrebbero farsi in un’altra zona della città non lì. Per esempio, a Pietralata dove sono previsti dal piano e dove l’accessibilita con il trasporto pubblico è già oggi molto alta, con la fermata Quintiliani della metro linea B».

Secondo il presidente dell’Inu Lazio le torri previste sono «insostenibili prima di tutto dal punto di vista ambientale» e sarebbe «un grave errore» se venissero realizzate.

 

Adnkronos

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