C’è una novità: ora la difesa rischia meno

Corriere dello Sport (R. Maida) – La Roma che non ti aspetti. Bella, poco. Concreta, tanto. E soprattutto sempre in controllo, sempre in equilibrio. Lo shock della sconfitta contro il Milan ha generato un nuovo mantra nella ricerca di Fonseca: la solidità. Tra la partita contro la Fiorentina e quella contro il Genoa, raramente la squadra è andata in sofferenza difensiva. E così il vituperato Pau Lopez, ad eccezione dell’autogol di Spinazzola, ha potuto gestire l’ordinario.

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Adesso nella fase di costruzione non si cerca ossessivamente il passaggio corto. Anzi, nelle difficoltà abbiamo visto più volte il ricorso al lancio lungo. Da parte del portiere e non solo. I terzini dal canto loro si sganciano con maggiore parsimonia e mai insieme. Di conseguenza la Roma tende a scoprirsi di meno sulla trequarti, concedendo pochissimi tiri.

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A sostenere il telaio contribuiscono però anche i singoli pezzi, però. E non è casuale – lo ha sottolineato lo stesso Fonseca il ruolo di Diawara. Diawara non è un regista estroso, capace del lancio di 40 metri, ma è un mediano abile abile a compattarsi con i difensori centrali. Recupera palloni in zona arancione, se non rossa, e li gestisce con affidabile disciplina.

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L’altro recupero, forse più importante, è Smalling. Se Smalling sta bene è uno dei migliori difensori del campionato. Con un totem al centro, rassicurante “libero” della difesa a tre, crescono anche gli altri: Mancini può dedicarsi con più disinvoltura agli inserimenti nella metà campo avversaria, Cristante può tessere la tela facilitando il gioco in uscita.

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