C’è Pellegrini: “De Rossi idolo. Roma eccomi”

La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – A volte la vita prova a forzare la mano. Pensate a Lorenzo Pellegrini, che oggi varcherà i cancelli di Trigoria per unirsi all’Under 21, in procinto a partire per la Polonia col ruolo di favorita nella rincorsa all’Europeo di categoria. Al netto delle emozioni azzurre – distillate due giorni fa dall’esordio a Udine contro il Liechtenstein con la benedizione del c.t. Ventura – per il centrocampista del Sassuolo il verde di Trigoria significa anche la Roma, ovvero il ritorno a casa. Tutto sommato, niente affatto impossibile, soprattutto perché il «suo» allenatore Eusebio Di Francesco sarà il prossimo tecnico dei giallorossi. Come dire: aspettatemi, no?

IO E DE ROSSI – Logico, però, che al momento Pellegrini si schermisca. «Il mio futuro ancora non lo so (la Roma può riscattarlo a 10 milioni, ndr). Vedremo quello che succederà. Certo, non mi dispiacerebbe giocare in coppia con De Rossi. Lui era il mio idolo. Verso di lui ho una stima incredibile». E proprio il futuro capitano giallorosso è stata la sua guida anche nell’esordio nella Nazionale maggiore. «È stata un’emozione grandissima – dice ancora Pellegrini –. Grandi campioni, stadio bello: ancora più eccitante di quanto lo immaginassi. Non riesco nemmeno a rendermene conto. Il batticuore è stato enorme sopratutto all’inizio. Poi piano piano, dopo qualche passaggio, sei più sereno e giochi semplice. E poi a fianco avevo De Rossi. Daniele mi ha dato consigli, mi è stato vicino. Anche con un semplice sguardo è stato bravo a tranquillizzarmi». Inutile dire che la stessa «cura» sarebbe pronta a esserci anche nella Roma, ma Pellegrini giustamente adesso pensa a tinte azzurre. «Il nostro è un percorso in crescita – dice –. A settembre andremo al Bernabeu a giocarcela contro la Spagna. Sarà un ulteriore tassello, non andiamo già sconfitti. Proveremo a vincere, perché al Mondiale ci teniamo». Così come all’Europeo con l’Under 21. «Esatto. Per questo ora ho meno tempo per pensare al futuro. Una cosa è certa: tra i giovani italiani ci sono sempre stati quelli bravi, la differenza è che quest’anno c’e stato dato più spazio in campionato». Benedetto Sassuolo…

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