C’è la fila per Alisson e Monchi para Florenzi: «Resterà alla Roma»

La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Voce numero uno: «Alisson è già venduto». Voce numero due: «Alisson resterà almeno un’altra stagione». La verità è che non c’è una verità, a metà febbraio. Non può esserci, perché neppure la Roma sa bene cosa la attende a fine campionato. Di quanti milioni avrà necessità per ragioni di bilancio, che pure quest’anno – come avviene sistematicamente – ha ricevuto un versamento in conto aumento capitale da parte di James Pallotta. Occhio però: per il fair play Uefa il denaro immesso dal proprietario conta fino a un certo punto, conta esattamente fino a 25 milioni di euro. Oltre quella cifra, va comunque ricercato un equilibrio. E qui il discorso è in divenire: c’è una Champions di mezzo, c’è un monte introiti che può lievitare ancora in caso di passaggio del turno con lo Shakhtar. Certo è che qualcosa di sostanzioso andrà fatto in uscita, entro il 30 giugno.

QUANTI INTERESSI Alisson è il jackpot che in un sol colpo sistemerebbe il bilancio, ma aprirebbe un vuoto tecnico assai difficile da colmare. A giugno prossimo il portiere avrà un valore contabile di poco meno di 5 milioni di euro: ergo, una cessione sarebbe per buona parte sinonimo di plusvalenza. Ma sarebbe, d’altro canto, anche il segnale di una resa tecnica prima dell’abituale percorso di un calciatore dentro la Roma, di solito lungo almeno 24-36 mesi. Il punto però è che tutto congiura nella direzione di un addio. La prossima non sarà un’estate ordinaria. Per il Mondiale, ma pure perché molti top club europei andranno alla ricerca di un portiere. Il Psg e il Liverpool, innanzitutto: hanno bussato alla porta della Roma già a gennaio, non hanno certezze tra i pali. E senza dimenticare il Real Madrid e il Bayern. La fila è lunga, forse troppo lunga.

ATTESA Poi c’è l’aspetto economico. Alisson ha un contratto lungo da 1,5 milioni a stagione. Naturale pensare che una sua possibile permanenza passi da un sostanzioso adeguamento. Ad oggi, però, nessun contatto è stato avviato, in tema di ingaggi né tantomeno di clausole rescissorie da inserire. C’è una data in cui la Roma e l’agente del brasiliano si sono ripromessi di affrontare l’argomento: fine stagione, non prima. Occhio al calendario, però. Il campionato termina il 20 maggio, il 14 giugno parte il Mondiale. In quel mese sarà deciso il destino di Alisson. Per evitare l’addio serve un piano B che contempli altri addii. E Monchi lo sa bene, Strootman ed El Shaarawy sono gli indiziati. Per evitare il rimpianto di un altro Salah: «Avessimo potuto venderlo oltre il 30 giugno, la valutazione sarebbe stata superiore. Ma non potevamo – ha raccontato il d.s. a Sky –, lui aveva un’offerta di 32 milioni più 3 e voleva andare via» Dzeko, invece, è rimasto: «Non siamo mai stati convinti al 100% di mandarlo al Chelsea, al suo posto sarebbe arrivato Giroud o Batshuayi, comunque un centravanti. Schick? Diventerà importantissimo per la Roma». Sul rinnovo di Florenzi: «È romanista, sono convinto che rimarrà qui per tanti anni. Totti? Oggi varrebbe più di 200 milioni, come Messi, Neymar o Cristiano. Capisco i tifosi, non vogliono sentir parlare di numeri. Vogliono i trofei, sta a noi trovare la strada giusta per farlo in maniera continua. Pallotta riuscirà a far vincere la Roma».

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