Caso tamponi-Lazio: otto ore di esami su prelievi, analisi e modalità di raccolta

La Gazzetta dello Sport (V. Piccioni) – E’ stata una lunghissima giornata all’ospedale “Moscati” di Avellino. Riempita dalle analisi, anzi dalle controanalisi dei tamponi effettuati dal laboratorio Futura Diagnostica sul gruppo squadra della Lazio nella giornata di venerdì. Gli esami sono quelli che avevano dato un esito difforme rispetto a quelli del Campus Biomedico di Roma con la positività di Immobile, Leiva e Strakosha. E proprio questa difformità aveva portato la procura di Avellino a disporre i sequestri presso il centro biancoceleste di Formello e lo stesso laboratorio. Lo scopo è quello di comprendere il perché di questi differenti risultati. Esiti contraddittori che sarebbero risultati – secondo una informazione dell’Ansa diffusa nella notte – anche nell’esame della “Moscati”: Immobile e Leiva sarebbero risultati negativi, mentre per Strakosha sarebbe emersa la positività. Le analisi sarebbero durate otto ore concludendosi in tarda serata con dati parzialmente controversi. Bisognerà ora vedere se il perito si limiterà a verificare la coerenza dei risultati, oppure soffermerà la sua attenzione anche sulle procedure di prelievo, la quantità di materiale utilizzato, il rispetto dei parametri standard che si usano in tutto il percorso dell’analisi, dal momento del prelievo (avvenuto a Formello) a quello dell’analisi (ad Avellino). Si sa che l’inchiesta non è nata all’istante. Il fascicolo era già aperto e ne facevano parte alcuni episodi/circostanze da tempo nell’occhio della Procura. Poi, la decisione di accelerare, di fronte agli sviluppi della situazione. Con i finanzieri a Formello e al laboratorio sulla base dell’ordinanza di sequestro e dell’iscrizione al registro degli indagati di Massimiliano Taccone, il presidente del Cda della Futura Diagnostica, con ipotesi di reato pesanti: falso, frode in pubbliche forniture ed epidemia colposa.

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