Carpi, la Roma all’orizzonte. Castori si affida al nucleo storico

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Tuttosport (F.Garagnani) – Venerdì sera il Carpi salirà sulla vetta più alta del suo calendario: al termine della sfida con la Roma, infatti, avrà affrontato ben quattro delle prime cinque squadre in classifica. Il tutto nel giro di venti giorni. Impossibile, con queste salite, raccorciare la distanza dalla zona salvezza. Il punto di San Siro contro l’Inter ha comunque consentito di mantenere a portata di vista la linea di galleggiamento, addirittura di accorciare sulla Samp in attesa di un calendario più benevolo. Il vero campionato del Carpi inizierà realisticamente dall’Olimpico di Torino, proprio contro i granata, ai quali scippò all’andata il sogno di salire al primo posto della classifica, seppur per una sola notte. Fu la prima e unica vittoria di Sannino sulla panchina biancorossa, prima che lo stesso Castori venisse richiamato a furor di popolo e si riappropriasse della sua creatura per iniziare un lento processo di “castorizzazione“: un calcio fatto di corsa e verticalizzazione che cozzò con quello più ragionato del ds Sogliano. Due idee talmente opposte da non poter convivere.

Tempo perso, vero, ma si può recuperare. I numeri del 2016, mostrano un Carpi adeguato alla categoria: 9 punti in 7 gare, con una media che proietta a quota 37 a fine campionato, cioè molto vicino alla zona salvezza. Castori si affida ai fedelissimi: a Firenze, a fine gara, erano tutti reduci dalla B, portiere escluso. Merito del lavoro del nuovo ds Romairone, che ha riportato Suagher, Porcari e Poli, che salterà la Roma (Bianco è squalificato). Una corsa in cui crede Letizia: «Dobbiamo mettere il cuore oltre l’ostacolo. Aver tenuto testa al Napoli anche in 10 ci dà una carica ulteriore, vuol dire che l’obiettivo salvezza è alla portata. Ci crederemo fino all’ultima giornata di campionato».

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