Carisma, personalità e mentalità: se Pedrito non si ferma solo ai gol

Il Messaggero (S. Carina) – Terzo gol in campionato per Pedro, il più semplice da quando è arrivato nella Capitale. Giudicare la sua prestazione da un tocco a porta sguarnita sarebbe un limite. Lo spagnolo è in crescita, più gioca e più si diverte. E quando si diverte lui, si divertono i compagni e chi li vede. Ieri all’Olimpico contro la Fiorentina, ha stravinto il confronto a distanza con il connazionale Callejon. Così come la Roma ha surclassato i viola in campo. Pedro si è calato nel migliore dei modi: generoso, sempre a disposizione del compagno, in grado di far male alle difese avversarie. Lui, Dzeko, Pellegrini e Mkhitaryan parlano lo stesso linguaggio, quello della qualità. Al suo arrivo qualcuno palesava dubbi per l’età, ma Fonseca ha spiegato: “In Italia l’aspetto positivo è che non si guarda alla carta d’identità ma alla qualità. In altri paesi si comincia a dire che i giocatori sono vecchi quando si avvicinano alla soglia dei 30 anni. L’importante è guardare alla loro integrità”.

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