La Stampa – Calcioscommesse, in arrivo il terremoto. A Bari si indaga sui club

Questione di giorni e lo scandalo sul calcio-scommesse conoscerà la sua terza svolta. Dopo gli arresti del primo giugno scorso e quelli del 19 dicembre, gli inquirenti della procura della Repubblica di Cremona e quelli di Bari sono pronti ad entrare direttamente in tackle sul campionato di A. Da quando è scoppiato il nuovo corto circuito nel pallone italiano, mai sono stati fermati giocatori della massima serie in attività, ma il salto di qualità all’inchiesta penale è dietro l’angolo: a fine mese, o al massimo agli inizi di aprile, in manette finiranno alcuni fra i protagonisti della stagione.

Le partite sulle quali si sta concentrando maggiormente l’attenzione degli investigatori sarebbero oltre a quelle del Bari, Siena-Novara e Lazio-Genoa, gara che vede al centro dell’indagine il laziale Mauri e il genoano Milanetto (entrambi citati dal pentito Gervasoni) e che, secondo la ricostruzione della polizia, avrebbe avuto un terzo tempo il giorno dopo in un albergo di Milano dove la figura di spicco degli «zingari» avrebbe incontrato alcuni giocatori del Genoa per consegnare il premio della presunta combine. Trema la A, dunque.

Tremano gran parte dei numerosi indagati, ma anche le società perché, adesso, soprattutto i pm baresi sono impegnati a capire se, e in quale misura, sia esistito un diretto collegamento fra i tesserati e i dirigenti dei club: in particolare sembrerebbe finito nel mirino l’incontro fra il Bari e il Lecce del passato campionato e domande se fossero mai entrati in contatto proprio con i dirigenti delle società sarebbero state state fatte agli indagati vicini all’ex difensore barese Andrea Masiello.

La terza svolta dello scandalo è in arrivo. Così come ha anticipato il capo della polizia Antonio Manganelli 48 ore fa affermando che «presto conosceremo novità alle indagini…». L’inchiesta penale va di corsa, quella sportiva anche con gli uomini del pm del pallone Stefano Palazzi al lavoro, ieri, per capire se il ruolo svolto da Cristiano Doni non fosse in qualche modo conosciuto dagli stessi vertici dell’Atalanta. In via Po, sede della procura della Federcalcio, è stato interrogato per tre ore il tecnico Maurinho Ernandes, pro-tagonista in una intercettazione ambientale di un colloquio che tirava in ballo il club nerazzurro. «Sembra peggio di Calciopoli…», è la sensazione che trapela dai corridoi della procura sportiva.

Domani, Palazzi dividerà il suo pool in tre sezioni per ascoltare le testimonianze di ben quattordici tesserati: le attenzioni della lunghissima giornata saranno tutte per l’incontro Siena-Novara, partita indicata fra quelle sospette dall’ex giocatore dei toscani Filippo Carobbio nel suo interrogatorio di quasi otto ore della scorsa settimana. Fra gli altri, verranno chiamati a deporre Giorgio Perinetti, direttore sportivo del Siena, Roberto Vitiello, difensore senese e Davide Drascek, oggi in Lega Pro al Feralpi Salò, l’anno scorso tesserato per il Novara.
La Stampa – Guglielmo Buccheri

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