Calcio, quattro giorni di tutti contro tutti

Il Messaggero (E. Bernardini) – Da oggi a giovedì ci saranno quattro giorni di lotte per i propri interessi. Cosa cambia rispetto a prima? Niente, anche perché la Lega di Serie A non è mai stata unita, ma stavolta c’è in ballo il futuro del campionato. Riprendere o fermarsi? E’ questo il grande dilemma. Da settimane i presidenti si affrontano a colpi bassi che più bassi non si può. Il motivo? Soldi. Se il campionato non termina va a monte anche l’ultima rata di diritti tv già iscritti a bilancio e anche le quote premio per il posizionamento finale in classifica. Da una parte ci sono Cairo e Cellino che guidano il partito del no (con all’ombra Juve e Inter), dall’altra Lotito. Dimenticate come sempre le leghe inferiori (Serie B, Serie C, Lnd). E poi c’è il presidente federale Gravina che rischia tutto con la ripartenza. Si comincia oggi con la riunione di Lega, domani assemblea di Serie A e mercoledì loa videoconferenza di tutti i rappresentanti del calcio italiano (voluta dal ministro Spadafora).

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