Nel suo incontro con i media, Pisacane ha innanzitutto fatto riferimento all’uscita dalla Coppa Italia, un’eliminazione che ha lasciato amarezza nel gruppo: «Buongiorno a tutti. Sicuramente rimane l’amarezza per essere usciti ai rigori, perché comunque eravamo lì a 11 metri dalla qualificazione. Peccato, perché volevamo regalare una gioia ai nostri tifosi. Ripeto, siamo arrivati a 11 metri da questo».

Il tecnico ha poi sottolineato quanto la prestazione offerta in un contesto complesso possa rappresentare un segnale positivo per il prosieguo del campionato: «Per quanto riguarda la botta di energia, è normale che quando vai in uno stadio del genere a fare una partita come l’abbiamo fatta noi, di grande sacrificio e di grande unione, è normale che faccia ben sperare per il futuro. Ma anche a Torino, penso che al netto della qualità degli avversari, la squadra abbia fatto la prestazione. Poi è normale che queste squadre, appena sbagli una piccola cosa, ti puniscono. Però, ripeto, da un punto di vista regolamentare è finita in parità e mi auguro che domani si possa continuare su questa scia. Non all’insegna del pareggio sicuramente, ma cercando anche di fare qualcosa in più. Vogliamo a tutti i costi, al netto dell’avversario, ritrovare e assaporare quel gusto di vincere».

Ha poi fatto il punto sugli indisponibili: «L’infermeria: Mina ha questa contusione alla gamba da 15 giorni. Comanda la clinica: il ragazzo sta lavorando a parte, fa di tutto per riprendersi, però in questo momento non è ancora al 100%. Per il resto rimangono a casa Zortea, Mazzitelli, Belotti e Felici».

Pisacane si è anche soffermato sul lungo elenco di infortuni e su ciò che rappresentano per il gruppo, iniziando da Felici: «Per Felici ci dispiace profondamente, perché è un ragazzo che ha molte qualità; dal suo inserimento e per quello che ci stava dando, perdiamo un ragazzo energico, un ragazzo che aveva voglia di spaccare il mondo. Dispiace perché sono momenti che pesano sul gruppo, sul lavoro quotidiano e sulle nostre scelte».
Pur riconoscendo la difficoltà del momento, ha voluto dare un messaggio costruttivo: «Però, come ho detto alla squadra e dico a voi, mi piace pensare sempre positivo e mi piace pensare che l’infortunio di Belotti due mesi fa abbia dato inizio a un momento complicato. Purtroppo, per Mattia e per noi, credo che il suo infortunio possa invece chiudere questo momento complicato. Come si dice in questi casi, l’uomo si sacrifica e il gruppo deve reagire».

Lo sguardo è poi andato sulla Roma e, soprattutto, al suo allenatore: «Gasperini? Sicuramente è un’emozione, anche perché l’esordio in A l’ho fatto davanti ai suoi occhi in un Cagliari-Atalanta. Sarà un piacere ritrovarlo. Secondo me – non lo dico io, ma lo dicono i numeri – la sua Atalanta è stata un riferimento per il nostro calcio, con qualità, coraggio e qualità del lavoro. Ha portato avanti le sue idee, ha trovato una squadra che le ha sposate in pieno. È sulla bocca di tutti. Sarà un piacere affrontarlo per la prima volta in questa veste. Sarò felicissimo di abbracciare un grande allenatore».

Infine, una riflessione su Rodriguez, uno dei giovani più osservati del gruppo rossoblù: «E’ uno scugnizzo, sappiamo che non avrebbe tradito le attese anche di fronte ad uno stadio affollato. È un ragazzo che ha sangue freddo, come ho detto in tempi non sospetti. È un ragazzo che, secondo me e secondo lo staff, può essere il futuro del Cagliari. E ce lo auguriamo per lui, ma soprattutto per la nostra società, per il nostro club. Perché avere un giovane del genere dentro dà anche merito e lustro al lavoro che fa tutta l’Area Scouting».