Cagliari, 1990: la filosofia di Ranieri «Il mio calcio che si ispira al basket»

Ultimo giorno di febbraio del 1990. Claudio Ranieri, 39 anni, allenatore emergente del calcio italiano, è alla guida del Cagliari appena portato dalla Serie C alla serie B e in procinto di salire in Serie A. In Sardegna tre anni solo di successi, prima del salto al Napoli. Parlava così Ranieri, al Messaggero nel 1990: «Il compito di un allenatore oggi è soprattutto quello di entrare in sintonia con i propri giocatori, conquistare la loro fiducia. Capirsi. I moduli tattici servono a poco se non c’è, rispetto, se non esiste un feeling che guidi il lavoro. Se i ragazzi si fidano di me, giocano esattamente come voglio io. In caso contrario, avviene l’opposto. La vera forza di un allenatore è avere ragazzi che credono in lui. E poi è fondamentale dare l’esempio. Di un allenatore conta solo il comportamento. Inutile bluffare, perché i giocatori sanno esattamente tutto di chi li guida. Ai ragazzi io dico sempre: voi pensate a divertirvi, lo stress lasciatelo a me. Tanto alla fine pagano soltanto gli allenatori. Ecco perché vado avanti con le mie idee. Come è tatticamente il mio calcio? Due punte sempre, difesa in linea a quattro, e spesso anche un libero dietro, marcature a uomo alternate a quelle a zona che è creativa e che fa emergere le qualità dei singoli». Lo riporta Il Messaggero.

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