Burdisso: “A Roma sembrava che quando si allenavano ti facevano un favore. Non avrei mandato via Montella. Totti? Non può mai essere un limite, ma non è mai stato un leader calcistico”

GENOA ROMAGARCIA burdisso(tedeschi)

Nicolas Burdisso, ex difensore della Roma, attualmente in forza al Genoa, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Queste le dichiarazioni del centrale argentino:

Roth parla anche di tradimento: a lei è successo?
«Mah, quando sono andato via dall’Inter e poi dalla Roma avevo ricevuto delle promesse, ma questo è il calcio. Io ho la fortuna di essere circondato dagli amici giusti, e poi ho senso di responsabilità».

Quando Ranieri si dimise dalla Roma disse che solo lei poteva guardarlo negli occhi: fu tradito?
«No, ma con lui ero sempre sincero e diretto. È che arrivano momenti in cui inconsciamente un allenatore non ti fa dare tutto. Era solo, in confusione, stava cambiando la proprietà. Ranieri è solido, non sono sorpreso che ora sia facendo bene col Leicester».

Differenze tra Milano e Roma?
«Tante. A Milano c’è la pressione per la vittoria ma si resta sempre con i piedi per terra. A Roma invece si passa da un eccesso all’altro e non aiuta».

Pensa che Totti rappresenti solo una fortuna per la Roma o ne sia stato anche un limite, come dice qualcuno?
«Francesco è fantastico e non può mai essere un limite, ma non si è mai fatto delle domande. Non si è mai chiesto se fosse stato meglio giocare per 15 anni alla Roma e vincere oppure per 20 e non farlo. Calcisticamente non è un leader che trascina in campo. De Rossi è stato troppo buono, non ha mai voluto scavalcarlo».

Con quale allenatore si è trovato meglio?
«Direi Carlos Bianchi, ma sono stato fortunato, ho lavorato anche con Maradona, Montella – che era bravissimo e non l’avrei mai mandato via dalla Roma – e anche Luis Enrique. Guardi che se il Barcellona vince, non è solo merito dei tre davanti. Ricordo quando nei preliminari con lo Slovan lui sostituì Totti e fummo eliminati. Avevamo in campo tanti ragazzi e c’era bisogno di Francesco. Io quando vidi il cambio scossi la testa. Il giorno dopo Luis mi disse: “Non farlo più”. Aveva ragione lui. Ha portato a Trigoria la cultura del lavoro. A Roma sembrava che quando si allenavano ti facevano un favore. Ricordo che Spalletti e Montella impazzivano di rabbia. Vincenzo usava i gps e alla fine diceva: “Avete lavorato in modo imbarazzante”».

 Chi vede meglio tra le big?
«L’Inter ha più carattere, la Roma ha più tecnica, ma il Napoli ha tutte e due le cose. La Fiorentina invece credo sia un gradino sotto. Nella Roma vedrei bene Perin».

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