Brutta notizia CR7 è carico…: «Segno poco? Bambinate»

conferenza cristiano ronaldo

La Gazzetta dello Sport (F.M.Ricci) – Torna la Champions e il Madrid si presenta a Roma col re della competizione. Cristiano Ronaldo in conferenza stampa. Il «pichichi » della competizione, 89 reti, 9 in più del piccolo grande rivale Messi. Frecciate varie: «Il Madrid è favorito in ogni competizione che disputa, poi i conti si fanno alla fine. Con la Roma sarà una sfida complicata, aperta. Spalletti dice al 50 per cento? Sì, almeno finché non scendiamo in campo, poi si vedrà. Dobbiamo vincere». E a Mediaset ha aggiunto: «Non c’è nessuno della Roma con cui vorrei scambiare la maglia, sono tutti dei buoni giocatori, ma se qualcuno me la chiede gliela darò».

AIR RONALDO – A Roma Cristiano ha volato, ha segnato e ha pianto. Primo aprile 2008, erano i tempi di Air Ronaldo. Il portoghese aveva 23 anni, era un portento fisico e planò sull’Olimpico con un colpo di testa bestiale. Cross di Scholes da destra e arrivo in volo inarrestabile, con Taddei che lo seguiva inerme da dietro e di fronte Cassetti travolto. Doni battuto. Un salto da pallacanestro, un impatto che lasciò Cristiano a terra per qualche secondo, in stato confusionale. Lo United proseguì la sua corsa verso la vittoria finale di Mosca, Ronaldo verso il primo dei suoi 3 Palloni d’Oro. «Quando vincemmo quella Champions, io non mi parlavo con Ferdinando, Giggs o Scholes. Con loro buongiorno e buonasera , però in campo difendevamo uniti l’interesse della squadra. Gli abbraccetti e i bacini dei tre attaccanti del Barça? A me non interessano. Voglio vincere con Bale e Benzema, non invitarli a cena, siamo professionisti».

MAZZATE – Nella primavera del 2008 si chiuse il trittico di sfide tra la Roma e lo United iniziato nel girone un anno prima. Ancora i quarti: gli inglesi persero 2-1 all’Olimpico con Ronaldo ben controllato in campo e gravi incidenti sugli spalti. Anche al ritorno furono mazzate: per i tifosi giallorossi e soprattutto per la squadra di Spalletti, travolta 7-1. Cristiano fece una doppietta: «Sul 6-0 un giocatore della Roma mi chiese di smettere di dribblare, un altro mi pregò di spostarmi sull’altra fascia, un altro minacciò di farmi male», raccontò poi nella sua autobiografia. In semifinale però fu eliminato dal Milan di Ancelotti. Ed è tornato all’Olimpico il 27 maggio 2009, la sua ultima apparizione con lo United: il gol di testa lo fece quel piccoletto di Messi e il Barça di Guardiola vinse la Champions. Con il Madrid Ronaldo in sei anni è venuto due volte a Milano e due a Torino, stasera è a Roma.

NUMERI E IRONIA – I numeri della sua stagione raccontano storie diverse. I gol sono sempre una tonnellata, 32 in 30 partite, però le partite senza reti sono addirittura 15. E quasi tutte quelle con i rivali più seri (Barcellona, Atletico, Siviglia, Psg). In pratica Ronaldo ha fatto 32 reti in 15 partite: o segna a raffica o resta a secco. In Champions è riuscito a battere il record di gol nella fase a gironi, 11 in 6 uscite: 5 reti allo Shakthar brasiliano di Lucescu e 6 al piccolo Malmoe. In trasferta poi i numeri sono impietosi: ha segnato in appena 5 gare su 14 lontano del Bernabeu, l’ultima volta il 29 novembre scorso, un rigore all’Eibar. Da allora fuori casa 4 partite e 368 minuti senza reti. Stuzzicato al proposito, ieri Cristiano ha gonfiato l’ipertrofico petto: «Da quando sono io in Spagna, ditemi se c’è un giocatore che ha fatto più gol di me fuori casa. Non c’è. Il fatto è che vi ho abituato male, come ai bambini: se a un figlio dai troppo poi quando gli dici di no, piange. Voi non piangete, ma iniziate a scrivere troppo. Metterei la firma per arrivare a fine stagione nelle pessime condizioni nelle quali dite che mi trovo ». S’ è alzato e ha abbandonato la scena. Ronaldo salterà di meno rispetto al 2008 ma la fame è la stessa.

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