Da Bruno Peres a Holebas, prodezze dal volto nuovo

Bruno_Peres_Torino

ANSA – La folle discesa straordinaria di Bruno Peres nelle praterie juventine e la scorribanda potente di Holebas in quelle nerazzurre sono le imprese balistiche della giornata di campionato e testimoniano il successo di stranieri nuovi o semisconosciuti, comunque non pronosticati tra i nuovi protagonisti della serie A, in assenza di vedette supepargate. Visto che nessuno può permettersi nuovi Tevez o Higuain (Morata e Iturbe devono dimostrare di valere le cifre sborsate) i club perseguono l’arte di arrangiarsi, e alcune ci riescono bene.

Sembrava Bale, Weah o Roberto Carlos il brasiliano Bruno Peres: Pogba, Evra sono stati saltati, Vidal si è scansato, poi un fendente di destro impeccabile dopo 80 metri di fuga ha fatto soffire la Juve fino alla magia di Pirlo. E dire che il brasiliano ex Santos, 24 anni e pagato 500 mila euro, non è nella lista Uefa, ma ora è titolare inamovibile e Ventura ha spostato Darmian a sinistra. Il greco Holebas (un pò tedesco e uruguaiano, costato 2 mln), ha fatto accantonare Cole e ieri ha fatto fare una figuraccia a Campagnaro e Ranocchia firmando un gran gol. Gloria insperata anche per il francese Yanga-Mbiwa che Garcia ha utilizzato con profitta in assenza dei vari centrali. Ma di protagonisti a sorpresa la massima serie ne ha sfornati tanti.

Il Napoli deve molto all«olandese (ma anche canadese, giamaicano e filippino) De Guzman (6 mln), che ha segnato una tripletta allo Young Boys e sopperisce alle assenze di Insigne e Mertens. Sei i gol di Filip Djordjevic segnati per la Lazio in attesa del risveglio di Klose. Tanta gavetta al Nantes, il serbo sa farsi valere anche se i romani non decollano. Una doppietta ieri e tanti prestazioni super per Mati Fernandez, il cileno-argentino della Fiorentina pagato 3 mln due anni fa. Tra le nuove stelle emerge Paulo Dybala, 21 anni, che Zamparini ha pagato 12 mln due anni fa fiutando l’affare, come per Cavani e Pastore. Il ‘gioiellò, che ricorda Montella e Aguero, ha un grande talento. È un pò italiano, ma a Conte ha mandato a dire che si sente argentino.

Poi c’è una pattuglia di zemaniani: lo svedese Ekdal, ex juventino (tripletta all’Inter); l’attaccante brasiliano Farias che il Chievo ha prestato a tante squadre e ora sta sfondando al Cagliari; l’esterno brasiliano Avelar (doppietta all’Empoli). Il Genoa che sogna l’Europa vola anche con le scorribande del 25/enne spagnolo Iago Falque (ex Juve e Tottenham) e conta sugli spunti di classe del rifinitore argentino Perotti. Il Verona arranca dopo un inizio promettente ma affina il suo talento, a fianco del veterano Toni, il 21/enne uruguaiano ex Roma Nico Lopez, autore di quattro gol. A Udine salva spesso una difesa in calo il portiere greco Karnezis, che ha mandato in panchina la promessa Scuffet. Alcune partite significate, in attesa di nuove conferme, anche per il centrocampista argentino del Palermo Vazquez, l’attaccante senegalese dei viola Babacar (4 gol), il centrocampista argentino del Toro Sanchez Mino, il difensore croato del Sassuolo Vrsaljko. Ma accanto ad alcune scommesse vinte ci sono tanti panchinari senza speranze pronti a fare le valigie. E i pochi italiani di valore fanno comunque sempre più fatica a farsi largo.

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