Bruno Peres rincorre la Juve: «Roma, credici!»

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Diciotto partite su 21 in campionato, 5 su 6 in Eu­ropa League, 1 su 2 nel preliminare di Champions, una in Coppa Italia: magari il rendi­mento non sarà ­ancora ­quel­lo avuto con il Torino la scorsa stagione, ma sul fatto che Bru­no Peres sia un punto fermo della Roma di Spalletti c’è poco da dire. L’alternanza tra campo e infermeria tra Rüdiger e Flo­renzi, alternative sulla fascia destra, lo ha facilitato, ma il brasiliano era venuto titolare e il titolare sta facendo, con la consapevolezza che nella pri­ma parte di stagione non ha da­ to quanto ci si aspettava. Ades­so le cose stanno migliorando, non è ancora quello del passa­to, ma il nuovo modulo “che fa­vorisce le fasce” lo sta aiutan­do. E lui, a Sky, non lo nascon­de: «I difensori che sono dietro danno qualcosa in più a noi esterni, che giochiamo un po’ più avanti. Abbiamo trovato un buon modulo, ci dà più libertà per arrivare in attacco».

MOMENTO FELICE Bruno Pe­res, che stando a quanto rivela­to ieri da Juan Jesus vive più staccato rispetto agli altri brasi­liani («noi siamo in un quartie­re residenziale, lui sta al ma­re»), è certamente più sereno rispetto a qualche mese fa e ammette di dover ancora cre­scere: «È un bel periodo, ma so che devo lavorare ancora». Spalletti e la Roma se lo aspet­tano visto l’investimento fatto (tra prestito, riscatto, bonus e parte fissa sarà pagato oltre 13 milioni): «Con questo allenato­re, che è un maestro di calcio come lo è stato Ventura, sto im­parando tanto e con lui so che possiamo vincere».

OBIETTIVO JUVE – Ecco la paro­la chiave, quella che nello spo­gliatoio romanista viene ormai nominata un giorno sì e l’altro pure: «Lo scudetto è un obietti­vo alla nostra portata, dobbia­mo vincere più partite possibili per rimanere attaccati alla Ju­ventus. E poi -­ dice ­- dobbiamo sperare che sbaglino qualche partita per superarli». Anche lui deve superare qualcosa: la paura di sbagliare. L’autogol provocato a Genova che ha re­galato 3 punti alla Roma lo ha aiutato, così come lo sta aiutan­do la presenza di Rüdiger alle spalle e una fascia da dominare davanti, ma rispetto al giocato­re visto fino a qualche mese fa sembra ancora troppo insicuro. Non a caso, è al nono posto tra i giocatori che, in campionato, percorrono più km di media a partita, con 9.845, mentre il sull’altra fascia, Emerson, è a 10.173. Correre di più, correre meglio e liberarsi della pressio­ne: l’obiettivo è chiaro, anche perché al ritorno di Florenzi manca ancora un mesetto scar­so e quindi, almeno per ora, il tempo per rifiatare sarà poco.

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