Brividi Real tra dubbi e assenze

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Corriere Della Sera (G.Piacentini)Senza Antonio Rudiger, e con Radja Nainggolan in dubbio. Non comincia nel migliore dei modi la trasferta della Roma a Madrid, dove domani sera i giallorossi dovranno compiere l’impresa (arbitra il polacco Marciniak) di rimontare lo 0-2 subito all’Olimpico nella gara di andata contro il Real. Tra i calciatori che questa mattina prenderanno l’aereo a Fiumicino, infatti, non c’è Rudiger, che dopo il match con la Fiorentina ha accusato un risentimento muscolare al flessore della coscia destra. Al suo posto, vista l’assenza di De Rossi (il suo rientro potrebbe slittare alla gara con l’Inter tra due settimane) e con Castan ancora lontano da uno stato di forma accettabile, giocherà Ervin Zukanovic. Le condizioni di Radja Nainggolan, invece, saranno monitorate fino a pochi istanti prima il fischio d’inizio: il centrocampista belga ieri mattina si è allenato a parte per un risentimento muscolare all’inguine sinistro. Giocherà solamente se non ci saranno rischi di ricadute perché, nonostante l’importanza del match, non si vuole rischiare di peggiorare la situazione e magari perderlo per un periodo più lungo, soprattutto in una parte della stagione in cui la Roma si gioca tanto del suo futuro.

La sua presenza condizionerà anche le altre scelte di Luciano Spalletti, che dovrà decidere se azzardare il tutto per tutto con una formazione ultra offensiva o se provare un approccio più soft. L’unica cosa certa, viste le assenze, sembra essere la difesa a quattro con Zukanovic al fianco di Manolas, Digne a sinistra e con uno tra Florenzi (favorito soprattutto perché all’andata ha fatto una grande prova contro Cristiano Ronaldo) e Maicon. La formazione più spregiudicata prevede poi Pjanic e uno tra Nainggolan, Keita e Vainqueur davanti alla difesa nel 4-2-3-1, con Salah, Perotti (che oggi pomeriggio parlerà in conferenza stampa al fianco di Spalletti) ed El Shaarawy alle spalle di Edin Dzeko. Il centravanti bosniaco, già «tagliato» nella gara di andata, dopo la doppietta messa a segno contro il Palermo ha rimediato due panchine consecutive (contro Empoli e Fiorentina) in nome degli equilibri di squadra tanto cari all’allenatore. Se giocasse titolare avrebbe la possibilità di riscattarsi in uno stadio in cui nel 2012 ha già segnato con la maglia del Manchester City: un’impresa riuscita (tra i convocati) anche a Totti e a Pjanic (con il Lione), mentre Keita lo ha fatto ma a Barcellona. La formazione più coperta, invece, prevede il bosniaco ancora fuori: in quel caso spazio ad un centrocampo più folto, con Keita, Pjanic e uno tra Nainggolan e Vainqueur, con Perotti falso «nueve» insieme a Salah ed El Shaarawy. Con Totti, a meno di sorprese, ancora una volta destinato alla panchina.

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