Botte e alleanze senza confini: le trasferte che ora fanno paura

La Repubblica (M. Pinci) – L’agguato romano rischia di innescare una reazione a catena. Un attacco lontanissimo, per modalità, dalla filosofia che regola gli scontri del tifo organizzato, e che non potrà non produrre conseguenze. Già a marzo, quando i romanisti potrebbero “vendicarsi” in occasione di una gara di basket. In Europa le tifoserie finiscono spesso per legarsi, creando sodalizi storici a livello internazionale.

L’attacco a tradimento di sabato ha spinto molti gruppi a prenderne le distanze. Quel modo di agire “può pericolosamente spostare gli equilibri”, ha scritto la curva nord interista. Non è l’unica: tanti in Europa pensano che quel ratto vada punito. E le coppe europee possono creare occasioni irripetibili: la Roma giocherà a Salisburgo, il Napoli a Francoforte. Occasioni di incontro — e quindi scontro — con altri mondi.

Ma bisognerà ripercorrere i fili delle alleanze, spesso mutevoli, a volte occasionali, per cogliere i rischi. Gli ultrà della Stella Rossa Belgrado che hanno attaccato gli ultrà della Roma sono da cinque anni gemellati a quelli del Napoli, gli avversari dei romanisti negli scontri che a gennaio hanno paralizzato per una domenica l’autostrada A1. E il gruppo romanista dei Fedayn, assaltato e derubato dei propri vessilli dai serbi, è legato a doppio filo con i croati della Dinamo Zagabria: erano al loro fianco mentre distruggevano auto della polizia a Tirana prima della finale di maggio col Feyenoord.

Serbi e croati, gli alleati in questi scontri: non per caso. “La migliore scena internazionale, a livello di cultura ultrà, attualmente si trova nei Balcani“, ci spiega il capo di una curva europea. L’attenzione internazionale è al 10 marzo, quando il basket mette di fronte in Eurolega Panathinaikos e Stella Rossa: il pretesto per una resa dei conti.

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