Il Messaggero – Borini: “Francesco è il mio maestro”

Ci ha preso gusto. Tornato dopo il lungo stop, alla prima in Coppa Italia contro la Fiorentina, Borini aveva trovato immediatamente il gol. Alla seconda chance – se si eccettuano i 6-7 minuti giocati nella partita sospesa a Catania – l’attaccante ha concesso il bis (…): “Sono contento del gol, della prestazione e del risultato. Attacco sempre la porta, secondo o primo palo non importa. L’istinto mi porta a stare sempre lì. Con questo modulo mi diverto: l’esperienza in Inghilterra mi ha insegnato a sacrificarmi per la squadra“.

Spiega l’esultanza con la mano in bocca: “L’ho pensata e fatta in Inghilterra ai tempi del Chelsea. Rappresenta il coltello tra i denti di uno che ha sempre fame». In carriera ha avuto buoni maestri: “Da Drogba ho imparato la potenza – spiega – da Totti l’intelligenza di gioco“. Non guarda la classifica: “Sono discorsi che non ci interessano. Vincere o non vincere, giochiamo nello stesso modo. Cerchiamo sempre di fare sempre il nostro dovere. Il progetto è quello di arrivare in alto“.

Parola a Rosi: “E’ stata una bella partita. Una vittoria che fa bene al morale. Dobbiamo continuare così. (…) Ho acquistato fiducia, anche perché più uno gioca e più migliora. Soprattutto un ragazzo giovane, romano e romanista, è chiaro che vuole sempre giocare“. A proposito di romani e romanisti: “Totti? Non ci sono parole per descriverlo – sorride il difensore – quando gioco con lui vado a nozze. Gli passo la palla e mi butto nello spazio perché so che tanto accadrà qualcosa. Un giocatore come lui a Roma e in Italia non nascerà più“. Passerella finale per il dg Baldini: “De Rossi? Il discorso è in essere. Lamela? Credo possa giocare da punta che è un concetto ampio nel calcio di Luis Enrique e che richiede movimento“. Verso Torino: da valutare Gago, che ha subito un colpo alla coscia.

Il Messaggero – Stefano Carina

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