Boniek: “Ventura è preparato ma ha trovato difficoltà nel fare il selezionatore. L’Italia può ancora qualificarsi”

L’ex calciatore giallorosso e attuale presidente della Federazione polacca, Zibì Boniek, è intervenuto ai microfoni de La Signora in Giallorosso, in onda su Tele Radio Stereo. Queste le sue parole:

L’Italia è una delle più grandi nazioni calcistiche e ha calciatori bravi come Belotti, Immobile, Insigne, Verratti e tanti altri. Questo dimostra però che ogni tanto per fare risultati deve esserci spirito di squadra e altre cose che forse mancano. La sconfitta con la Svezia si può rimontare ma nelle qualificazioni sono arrivate vittorie risicate con squadre modeste. Auguro all’Italia di qualificarsi ma di pensare al calcio italiano, perché c’è una buona nazionale ma convocare giocatori stranieri dal passaporto italiano può creare qualche problema. L’Italia è forte ma non riesce a esprimere il suo valore sul campo, non manca dal ’58 alla coppa del mondo, un mondiale senza azzurri che mondiale sarebbe?

Non si è formato il gruppo?
Mi sembra una squadra in cui ogni giorno può giocare uno diverso. Non è una critica all’allenatore, in campo vano i calciatori, non è giusto che le vittorie siano dei calciatori e le sconfitte dell’allenatore. Ventura ha trovato qualche difficoltà nel fare il selezionatore, ho avuto modo di parlarci in tribuna a vedere la Roma e si vede che è una persona preparata e che capisce di calcio. Lo stress e la preoccupazione per il risultato possono creare problematiche.

Non è abituato a partite internazionali?
In campo ci sono Buffon, il trio difensivo, De Rossi e un attacco fortissimo. Non ho visto la partita ma non mi sembra che l’Italia abbia avuto grosse occasioni oltre al colpo di testa e al palo di Darmian.

Come si fa a cambiare approccio mentale in 72 ore?
Non è un problema di 72 ore, ma di mesi. Se pensiamo che la nazionale debba funzionare 2-3 volte ogni due mesi non va bene. I giocatori devono sempre pensare agli impegni della nazionale, la fama internazionale deriva dai trionfi ai mondiali e agli Europei. Quando smetti di giocare, in bacheca metti i trofei e quelli ottenuti con la nazionale hanno un altro sapore. Sono stato a Berlino quando l’Italia ha battuto la Francia, ho visto la goduria dei tifosi italiani che non avevo mai visto prima. Bisogna creare interesse intorno alla nazionale. La Svezia è una squadra tosta e fisica, ma l’Italia ha tutte le possibilità di vincere 2-3 a 0. Se non ci riesce si scateneranno tante polemiche, anche giuste.

Un’eliminazione potrebbe influire sul morale dei giocatori?
Una volta tornati a casa i giocatori hanno altre problematiche. Le sconfitte le sentono i presidenti, i segretari federali, l’ambiente e i giornalisti ma non i giocatori. E’ una verità cruda ma è così.

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