Zibi Boniek è stato intervistato da Il Tempo, e ha parlato della scorsa stagione, ma ha rivolto anche dei pensieri per la prossima che sarà gestita dalla triade Massara, Ranieri e Gasperini. Le sue parole:

La Roma è passata da Souloukou, Ghisolfi e De Rossi a Ranieri, Massara e Gasperini. Cosa pensa di questa nuova struttura?
«Penso che sia molto meglio adesso, soprattutto per quanto riguarda la presenza di figure come Massara e Ranieri. E poi, Gasperini è una garanzia, è un allenatore che lavora tanto e bene. La speranza è che tutto fili liscio.»

Cosa non ha funzionato con Ghisolfi?
«Più che altro nella Roma qualcosa non ha funzionato per via della mossa frettolosa di esonerare De Rossi. Non sono riuscito a darmi una spiegazione, a maggior ragione dopo che gli era stata data fiducia per tre anni. Poi c’è stato il periodo buio con Juric. La stagione è migliorata nettamente con l’arrivo di Ranieri, abbiamo giocato molto bene e siamo andati vicini alla qualificazione in Champions League.»

Massara è la scelta giusta?
«Credo che in Italia ci siano tanti uomini competenti. Scegliere un direttore sportivo straniero è sicuramente una mossa interessante, ma penso che gli italiani siano più efficaci. Conoscono il campionato e i giocatori che sono qua. Senza nulla togliere a Ghisolfi, però Massara rappresenta un ottimo acquisto.»

Non tutti erano entusiasti di Gasperini. Che reazione si aspetta dall’Olimpico?
«Assolutamente positiva. Gasperini ha sempre curato gli interessi della squadra dove allenava. Sicuramente si può dire che non era troppo simpatico, ma il motivo è semplice: era bravo e vinceva, e una figura così non è mai troppo simpatica. Lo reputo un’ottima scelta, ha esperienza. Nell’ambiente romano, dove capita che la squadra si possa rilassare, è importante avere un tecnico che tiene duro e che fa lavorare i giocatori. Poi, se è una scelta di Ranieri, sono molto fiducioso.»

L’ha spaventata la possibilità che Ranieri lasciasse la Roma per la Nazionale?
«Se avesse scelto la Nazionale, avrebbe ottenuto sicuramente risultati positivi. Ma qui dobbiamo essere soltanto contenti per il fatto che Ranieri sia rimasto alla Roma. E poi, parliamoci chiaro, la Nazionale non si allena. Il selezionatore è un mestiere diverso rispetto all’allenatore. Vede la squadra ogni 3-4 mesi e la guida solamente per pochi giorni.»

Al primo gol in giallorosso di Dovbyk, lei ha scritto sui social che ne avrebbe fatti una quindicina.
«Ne ha fatti 17 in totale, mi sono sbagliato di 2 (ride, ndr).»

L’attaccante ucraino l’ha convinta? Punterebbe ancora su di lui?
«Ha segnato tanti gol, ma vorrei vederlo dialogare maggiormente con i compagni. Quando gli arriva la palla giusta riesce a sfruttarla, però vorrei vederlo più partecipe nel gioco. Comunque, ha realizzato 17 gol e resta un ottimo investimento.»

Soulé può esplodere definitivamente con Gasperini?
«Mi ha sorpreso in positivo perché temevo potesse avere più difficoltà. Gran parte del merito è di Ranieri, che l’ha trasformato. Mi auguro possa far bene anche con Gasperini.»

Che idea si è fatto della vicenda Paredes?
«Capisco questa sua volontà di tornare in Argentina. Inizia ad avere una certa età e il Boca è un’ottima società. Paredes ha grande qualità ed esperienza, anche se non è velocissimo. Ma non è un giocatore da cui si comincia a stilare l’undici titolare. Immagino che vada risolta la situazione del contratto e che sia anche un problema di soldi.»

Condivide la scelta di effettuare la preparazione estiva a Trigoria nonostante il caldo e gli allenamenti duri di Gasperini?
«Basta allenarsi la mattina e la sera e il problema è risolto. L’importante è effettuare una preparazione vera e propria, dalla quale si otterranno soltanto dei vantaggi.»

Che rapporto ha con i Friedkin?
«Se ci vediamo ci salutiamo, ma non c’è nessun rapporto. Non è che ci chiamiamo al telefono.»

Le piacerebbe tornare alla Roma?
«Beh, l’ho già detto tante volte…»