Boniek: «Bundesliga all’italiana. La Roma dovrà fare miracoli»

Boniek

Il Messaggero (A.Angeloni) – Bisognerà sperare in un Leicester, altrimenti si fa la fine della Bundesliga, dove il Bayern di Monaco festeggia lo scudetto sotto la neve natalizia; oppure bisognerà augurarsi che la Juventus si concentri talmente tanto sulla Champions, che sarà portata a mollare il sesto tricolore. «Non scherziamo: i bianconeri hanno costruito una squadra per vincere scudetto e Champions League. Non lascerà niente. Questa non è certo la garanzia di vittoria, ma sbagliamo a pensare che Allegri e soci mollino il campionato», l’analisi di Zibì Boniek, che alla Juventus c’è stato negli anni 80 e che ancora oggi è rimasto sempre quel club del vincere come unica cosa che conta.

Zibì, allora con Higuin in bianconero non ce n’è per nessuno.
«E’ tanto più forte di tutte. Siamo tornati alla Juve degli anni 80. Che ogni stagione partiva come la più forte e alla fine spesso vinceva. Non era semplice, ma gli obiettivi erano sempre chiari da subito».

Ma Higuain, tutti quei soldi, li vale?
«Intanto diciamo che la Juve ha pagato una clausola, quindi il Napoli non poteva fare granché. Detto questo secondo me, certe cifre sono per altri calciatori, tipo Messi e Ronaldo».

Higuain vale come Lewandowski?
«Lewandoswi ne vale 120. Sia chiaro, Higuain è un grande calciatore, Robert è più bravo. Sono due centravanti straordinari con caratteristiche diverse».

Ora il Napoli ha i soldi per fare mercato.
«Le squadre non si comprano, si costruiscono. Non basta essere ricchi, serve intelligenza. Chi arriva deve adattarsi, deve inserirsi in un calcio che magari non conosce. Sostituire un big non è semplice, né automatico se hai i soldi».

La Juve ha i soldi ed è intelligente?
«Esatto».

Se il Napoli incassa, lo fa anche la Juve con la cessione di Pogba.
«Un calciatore che può essere sostituito. Tra l’altro ha già preso Pjanic. Pure Pogba, mi sembra una cessione a cifre esagerate. Secondo me non li vale tutti quei soldi».

Come la giri la giri, alla fine bisogna sperare in un Leicester, insomma?
«Dopo la Juve sono tutti potenziali Leicester: dal Napoli alla Roma. Tutti possono sperare, ma il campionato sarà difficile che la Juventus non lo vinca. E’ vero la serie A rischia di diventare la Bundesliga, però le dico: negli ultimi anni i bianconeri non hanno comunque vinto lo scudetto a dicembre? Dai, siamo seri».

C’è stata solo la Roma come prima insidia.
«Giusto, la Roma ha combattuto bene ma il titolo alla fine non è mai stato in discussione».

Insomma, il Napoli non si avvicina ai bianconeri?
«E’ dietro, come la Roma».

La Roma le piace?
«Sì, ha grandi calciatori. Dovrà fare miracoli. Perché pensare di cominciare la stagione per provare ad arrivare secondi, lo trovo molto triste».

E che deve fare?
«Sperare. Intanto Spalletti è un grande allenatore e un ottimo personaggio. I giallorossi intanto si dovranno concentrare sulla Champions: passare il turno e provare ad andare avanti il più possibile, poi si vedrà».

La Roma sta mostrando problemi sul mercato?
«Il problema della Roma, e non solo, è la Juventus».

Sarà un campionato piatto?
«Non prevedo sorprese. Mi piace il Sassuolo, ma non per lo scudetto».

Le milanesi?
«Leggo le formazioni e penso che non siano da corsa».

Montella al Milan non sposta niente?
«Vincenzo è un bravissimo allenatore. Che può incidere se gli danno grandi giocatori».

L’Inter?
«Siamo più o meno allo stesso livello. Sembra che debbano fare grossi colpi, ma per adesso non è stato fatto nulla di eccezionale. In ogni caso, Inter e Milan non le vedo a livello di Roma e Napoli, figuriamoci della Juventus. Ci sono almeno trenta punti di differenza».

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