Bologna-Roma nel diluvio finisce rigorosamente pari

bologna-roma-pjanic rigore

La Gazzetta dello Sport (F.Bianchi) – Piove sul bagnato. Sentire il rumore delle polemiche era inevitabile, dati il precedente e l’attuale situazione. Piove sul bagnato per il secondo capitolo della sfortunata saga Rocchi-Roma-Garcia. Un anno dopo quello Juve-Roma intriso di veleno, ecco la sfida nelle pozzanghere di Bologna. Finita in parità dopo tre rigori, altre decisioni al limite, calcio dal sapore antico: palla lunga e pedalare. Tutte cose inevitabili, con quel terreno lì, con le fasce che sembravano corsie per pallanotisti. Rudi Garcia non ha voluto commentare la partita perché secondo lui non c’è stata un partita. E dunque non punta il dito su eventuali errori arbitrali, l’errore per il francese sta all’origine: non si doveva giocare. Donadoni ha replicato che il Bologna ha vissuto le stesse difficoltà, perché anche la sua squadra gioca al pallone. Hanno ragione un po’ tutti. Anche Rocchi. Che non si può definire un uomo fortunato. Guarda un po’ che situazione doveva capitargli per il suo ritorno di «giudice» di una gara della Roma. Ma il pallone rimbalzava in più parti del campo e dunque si doveva giocare. Ma era ovvio che sarebbe stato protagonista, perché una sfida in queste condizioni non può che essere decisa da episodi. Partita difficilissima da giocare e soprattutto da dirigere. L’arbitro di Firenze ha azzeccato i rigori, ha sbagliato altre decisioni, di certo non ha sfavorito la Roma. E di certo, alla fine, per un motivo o per l’altro, ha lasciato tutti scontenti.

LA CHIAVE – Inutile soffermarsi ad analizzare nel dettaglio l’infinità di episodi, vi rimandiamo alla moviola. La sfida ha detto che il Bologna ha giocato meglio, ha capito più della Roma come si doveva giocare questo tipo di gara. Ha chiuso il primo tempo con il vantaggio meritato di Masina (già 2 gol e 3 assist per lui, che è un esterno basso. Chapeau) dopo che gli era stato annullato un gol per un fuorigioco millimetrico (che Donadoni reputa regolare). La Roma ha sofferto l’aggressività della squadra rivitalizzata da Donadoni, e il miglior Destro della stagione che ha sfoderato la rabbia dell’ex. Ci ha messo furore ma anche giocate raffinate nel pantano del Dall’Ara. Giaccherini è stato un degno compagno di scorribande, mentre in mezzo Diawara confermava il suo talento. La Roma ha patito le assenze di Salah e Gervinho ma soprattutto quella di De Rossi che stavolta serviva come il pane. La scelta di Keita (sostituito poi da Vainqueur) non è stata felice: troppo poco reattivo e poco fisico per questo terreno. Nainggolan portava tutto il peso del centrocampo, dato che i piedi dolci di Pjanic qui servivano poco, e Florenzi sopperiva anche alle mancanze di Iturbe. Nella ripresa la Roma ha avuto un’ottima reazione e ha conquistato 2 rigori (che c’erano) che Pjanic e Dzeko si sono spartiti per l’aggancio e il sorpasso. Troppa grazia però. Il Bologna al tramonto ha conquistato il giusto pareggio con un rigore causato da Torosidis su Giaccherini. Destro ci ha messo la firma, correndo poi a torso nudo per tutta la curva e prendendosi il giallo che farà scattare la squalifica.

DOPPIO DANNO – Questo pari fa molto più male a Garcia che a Donadoni (commovente l’abbraccio tra i due durante la Marsigliese). Stasera potrebbe perdere una posizione per mano del Napoli nella corsa scudetto. E in più la squadra ha sprecato un sacco di energie preziose in vista della delicata sfida Champions di Barcellona. Legittimi i tentativi per non giocare la partita e le contenute, a onor del vero, lamentele del dopo. Il Bologna può pensare di aver perso la grande chance di infilare 3 vittorie consecutive ma intanto Donadoni viaggia a ritmi europei e sembra non avere intenzione di fermarsi.

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti